Alleanza contro il cancro e Associazione Luca Coscioni: “Dati completi su andamento epidemia siano messi a disposizione di tutti”
"Non sapere cosa sta accendo realmente, ci fa prendere decisioni tardive e approssimative. E questo ha impatto non solo per i pazienti covid, ma per tutte le altre persone che soffrono di altre malattie, primi fra tutti i pazienti oncologici: basti pensare che il 25% dei malati di cancro muore se contrae il virus”. Così il presidente dell'Alleanza contro il cancro Ruggero De Maria. E Marco Cappato della Coscioni: "Inaccettabile, se vero, che lss fornirà i dati solo all’Accademia dei Lincei”.
16 NOV - “Conoscere i dati è fondamentale per il buon funzionamento di un Paese, a maggior ragione in una situazione di emergenza. Non sapere cosa sta accadendo realmente, ci fa prendere decisioni tardive e approssimative. E questo ha impatto non solo per i pazienti covid, ma per tutte le altre persone che soffrono di altre malattie, primi fra tutti i pazienti oncologici: basti pensare che il 25% dei malati di cancro muore se contrae il virus”.
Torna a richiamare l’attenzione sull’emergenza della prevenzione e dei pazienti oncologici
Ruggero de Maria, professore di Patologia Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Presidente di Alleanza Contro il Cancro, l’associazione di tutti gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico che operano nel settore oncologico, durante un webinar organizzato dall’Associazione Luca Coscioni - che continua a studiare l’impatto della pandemia insieme a medici, scienziati, statistici ed esperti, formulando proposte concrete da mettere in campo.
“Il problema grave è quello degli screening oncologici perchè l’Italia non investe in prevenzione. Abbiamo mammografi stravecchi e liste di attesa lunghissime. Nei primi 5 mesi di Covid sono stati effettuati 1 milione e 400 mila esami di screening in meno rispetto al 2019. Non sono stati diagnosticati oltre 2000 tumori alla mammella. Gli interventi chirurgici non urgenti sono stati ritardati del 64%. Un prezzo altissimo se pensiamo che posticipare di un mese le cure oncologiche porta ad rischio di morte più alto del 13%. Per non parlare della ricerca, le cui attività sono state ridotte del 93% - il restante 7% è dedicato alla ricerca sul Covid. Ma cosa si può fare adesso? La priorità assoluta è riattivare gli screening oncologici. Occorre poi potenziare la telemedicina, il monitoraggio dei pazienti oncologici a domicilio, e le attività di chirurgia del 20-30% per recuperare i ritardi accumuluati. E’ necessario aumentare i posti di semi intensiva, di cui i pazienti oncologici spesso hanno bisogno, ma se sono tutte occupate da pazienti Covid è impossibile arrivarci. Occorre infine investire nell’ammodernamento di attrezzature per la prevenzione”.
Predisporre subito il nuovo Piano Sanitario Nazionale (scaduto da 12 anni) dove è necessario formalizzare le percentuali di spesa per settori ospedaliero, distrettuale e di prevenzione è una delle proposte che l’Associazione Luca Coscioni ha formulato insieme ad esperti - in questo caso
Marcello Crivellini, professore universitario di Analisi e Organizzazione di Sistemi Sanitari e Consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni - per fronteggiare la crisi pandemica che stiamo vivendo.
“Anche per far fronte a questa emergenza nell’emergenza è necessario disporre di tutti i dati sull’andamento della pandemia, a beneficio soprattutto della comunità scientifica - ha dichiarato
Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. La settimana scorsa il Presidente del Consiglio Conte aveva pubblicamente assicurato che i dati sarebbero stati messi a disposizione della comunità scientifica. Apprendiamo invece che l’Iss ha stipulato un accordo in base al quale fornirà i dati (quali?) esclusivamente all’ Accademia dei Lincei. Non si comprende perché escludere altri accademici, università e centri di ricerca. Chiediamo dunque che tutti i dati siano resi accessibili a tutti, in formato aperto e disaggregati. E’ inoltre indispensabile che siano realizzate indagini statistiche ricorrenti con poche migliaia di test rapidi su un campione rappresentativo della popolazione. Questa è l’unica maniera per avere una fotografia affidabile di come si sta comportando l’epidemia nel nostro Paese senza aspettare i dati che arrivano in ritardo dalle Regioni. Una proposta fatta 8 mesi fa insieme a due ex Presidenti dell’Istat
Giorgio Alleva e
Alberto Zuliani e che come Associazione Luca Coscioni abbiamo inviato nuovamente al Presidente del Consiglio
Conte e ai Ministri
Speranza e Azzolina”.
16 novembre 2020
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