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Vaccino Covid. AstraZeneca annuncia studio supplementare con dosaggio più basso per verificare perché sembra essere più efficace


Ad annunciarlo il Ceo dell'azienda britannica, in un’intervista rilasciata a Bloomberg News. Il nuovo trial relativo al candidato vaccino Covid sarà più breve degli studi fin qui condotti e servirà a capire perché il vaccino è risultato più efficace nel gruppo cui è stata inoculato il dosaggio più basso.

27 NOV - (Reuters) – Con ogni probabilità AstraZeneca condurrà uno studio globale supplementare per valutare l’efficacia del suo vaccino contro COVID-19 utilizzando il dosaggio più basso tra i due fin qui sperimentati. Lo ha dichiarato Pascal Soriot, CEO della pharma britannica, in un’intervista rilasciata a Bloomberg News.

AstraZeneca potrebbe dunque lanciare il nuovo studio per capire perché il suo candidato vaccino ha funzionato meglio con un dosaggio inferiore rispetto a un dosaggio completo.

“Ora che abbiamo trovato quella che sembra un’efficacia migliore dobbiamo essere sicuri e per questo motivo dobbiamo eseguire uno studio aggiuntivo”, ha dichiarato Soriot, aggiungendo che il nuovo studio globale potrebbe essere veloce perché richiede il coinvolgimento di un numero inferiore di partecipanti, giacché l’efficacia è già emersa dallo studio di Fase III ed è elevata. E un’analisi peer-reviewed dei dati dello studio di Fase III sarà pubblicata da una rivista scientifica nel corso delle prossime settimane.

Le dichiarazioni di Soriot arrivano contemporaneamente agli interrogativi, sollevati da alcuni scienziati, circa la solidità dei risultati comunicati all’inizio della settimana. Risultati che, appunto, hanno mostrato una maggiore efficacia del candidato vaccino (fino al 90%) con l’inoculazione di una mezza dose, seguita da una intera dopo circa un mese.

Soriot è convinto che l’eventuale implementazione dello studio supplementare non ritarderà l’iter approvativo del vaccino. I nuovi dati andrebbero ad aggiungersi a quelli già esistenti e cosndierati per la presentazione della domanda di approvazione alle autorità regolatorie.

Una posizione condivisa da Helen Fletcher, professoressa di immunologia presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine, secondo la quale un altro studio non ritarderà necessariamente l’ottenimento del via libera, poiché l’efficacia ottenuta complessivamente dal vaccino è comunque già sufficiente per raggiungere l’obiettivo fissato dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

L’iter approvativo potrebbe richiedere più tempo solo negli Stati Uniti, in quanto la FDA difficilmente approva un vaccino sulla base di studi condotti in altri Paesi (a oggi, gli studi di Fase III del candidato vaccino AstraZeneca sono stati condotti in Gran Bretagna e Brasile, ndr).
 
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Quotidiano Sanità)

 

27 novembre 2020
© Riproduzione riservata

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