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Furto farmaci. Un fenomeno che si può contrastare ma su cui non si deve mai abbassare la guardia


Il tema è stato oggetto ieri di un convegno organizzato da Aifa. “Negli ultimi anni i furti di medicinali sono diventati una sfida anche europea: le attività coordinate dall'Italia, come l’operazione Vulcano del 2014, hanno permesso di individuare e smantellare traffici illeciti che, attraverso operatori non autorizzati, riciclavano nella rete europea medicinali rubati nelle filiere distributive di diversi Paesi. L’Italia, con la Banca Dati Furti gestita da AIFA, è diventata rapidamente un punto di riferimento per tutti quei Paesi che hanno deciso di mettere in campo sistemi analoghi”. IL REPORT

04 DIC - I furti di farmaci si verificano frequentemente in tutto il mondo, a causa dell'elevato valore commerciale e all’accesso limitato ad alcuni medicinali. La loro incidenza globale è ampiamente sottovalutata, poiché i furti vengono denunciati e indagati per lo più a livello locale. In questo senso gli Stati membri in cui esistono sistemi di tracciabilità (ad esempio in Italia) sono in una posizione migliore per indagare e rispondere ai furti di farmaci a livello nazionale.
 
L'Italia ha avuto un grosso problema con i furti di medicinali: nel 2012-2013, il numero di furti dagli ospedali era altissimo (fino a tre a settimana). Un coordinamento congiunto delle attività di intelligence / investigazione di AIFA e Carabinieri NAS, supportata dal Ministero e dalle associazioni Farmindustria e Assogenerici (oggi Egualia), hanno consentito di ridurre notevolmente il trend. In generale, i dati confermano che l'operazione Vulcano ha ridotto l'incidenza di furti di medicinali sui furti totali del carico ma poi negli ultimi anni il fenomeno è tornato lievemente a crescere perché la criminalità si è riorganizzata.
 
Per questo l’Aifa ha organizzato ieri il Convegno web “Furti di medicinali - Analisi e trend di un fenomeno complesso”. L’evento ha costituito un’occasione di aggiornamento e approfondimento su una problematica attuale che tiene conto anche del quadro emergenziale legato al COVID-19 e della crescita della domanda di alcuni medicinali a partire dalla prima fase della pandemia. È stata presentata la ristampa del volume “THEFT OF MEDICINES–Trend of the phenomenon over the years”, che include anche i risultati delle recenti ricerche sviluppate dall’Agenzia nel network europeo.

“AIFA è capofila nel campo della prevenzione dei furti e della tracciabilità dei farmaci. Sono orgoglioso di presentare un Rapporto, tradotto anche in inglese, che è frutto di una importante e consolidata collaborazione”, ha dichiarato il Direttore dell’Agenzia Nicola Magrini in apertura del convegno”.

“Nel contesto dell’emergenza legata al COVID-19 e all'arrivo dei nuovi vaccini”, ha proseguito il DG AIFA, “è molto importante mettere in atto un’efficace azione di tracciabilità e prevenzione dei furti, che permetta di tenere sotto controllo la catena di distribuzione e stoccaggio e di garantire la piena sicurezza della filiera in un ambito oggi particolarmente sensibile”.

“Il significativo aumento degli eventi di furto di medicinali registrato in Italia dal 2012 ha rappresentato il punto di partenza di un’analisi più approfondita rispetto a un fenomeno divenuto allarmante, non solo per gli ingenti danni arrecati alla filiera produttiva, ma anche in termini di salute pubblica”, ha dichiarato Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Ufficio Qualità dei prodotti e Contrasto al crimine farmaceutico di AIFA. “Sono state così implementate, in collaborazione con Ministero della Salute, Comando Carabinieri TS-NAS e con le associazioni di settore, come Farmindustria ed Egualia, numerose iniziative di prevenzione e contrasto”.

“Negli ultimi anni - ha proseguito Domenico Di Giorgio - i furti di medicinali sono diventati una sfida anche europea: le attività coordinate dall'Italia, come l’operazione Vulcano, hanno permesso di individuare e smantellare traffici illeciti che, attraverso operatori non autorizzati, riciclavano nella rete europea medicinali rubati nelle filiere distributive di diversi Paesi. L’Italia, con la Banca Dati Furti gestita da AIFA, è diventata rapidamente un punto di riferimento per tutti quei Paesi che hanno deciso di mettere in campo sistemi analoghi”.

Tra le azioni discusse durante il convegno, i nuovi progetti e interventi operativi di contrasto del fenomeno nell'ambito del “Tavolo tecnico contrasto ai furti farmaceutici”, cui partecipano aziende farmaceutiche, depositari farmaceutici ed esperti di SIFO, Ministero della Salute, Consorzio Dafne, forze di Polizia e Procure. Il numero di eventi registrati fino al novembre 2020 mostra come l’incidenza dei furti in Italia sia ormai significativamente ridotta, mentre in altri Paesi europei, che ora implementano misure di controllo sull'esempio di quanto fatto da AIFA, si riscontra attualmente l’esistenza del fenomeno in precedenza sottovalutato, che talvolta presenta addirittura un’ incidenza superiore a quella rilevata in passato nel nostro Paese.

Hanno partecipato alla discussione: Adriano Pietrosanto (Egualia), Luca Paoles (Farmindustria), Franco Fantozzi, Cecilia Fant e Karen Bresard (Pharmaceutical Security Institute), Diana Russo (Procura di Velletri), Claudia Biffoli (Ministero della Salute), Stefano Imperatori (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato), Marcello Pani (SIFO), Lt. Col. Alessio Papa (NAS), Daniele Marazzi (Consorzio Dafne).
 

 

04 dicembre 2020
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