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World Blood Donor Day 2021. De Angelis (Cns): “Una grande opportunità per riaffermare l’importanza della donazione volontaria e non remunerata”


Dopo il rinvio imposto dalla pandemia nel 2020, l’Italia si prepara ad ospitare a Roma il 14 giugno, la Giornata mondiale del Donatore di Sangue che vedrà la partecipazione dei rappresentanti internazionali e nazionali del mondo sangue. Si prosegue il 15 giugno con un simposio scientifico: tra i tanti temi in agenda il plasma convalescente e le iperimmunoglobuline

05 MAR - Scalda i motori il World Blood Donor Day 2021. Il prossimo 14 giugno a Roma, nella cornice dell’Auditorium Parco delle musica, si daranno appuntamento i rappresentanti internazionali e nazionali del mondo sangue, policy e decision-makers del ministero della Salute e del Sistema sangue italiano, ma anche il mondo del volontariato, punta di diamante del nostro sistema, e poi cittadini, società scientifiche, associazioni di pazienti, agenzie e istituzioni nazionali ed internazionali.

Un evento globale che vede finalmente l’Italia in prima fila: la candidatura del nostro Paese ad ospitare la Giornata mondiale del Donatore di Sangue era stata avanzata già nel dicembre 2018 dal ministero della Salute, dal Cns e dalle Associazioni e Federazioni di donatori di sangue (Avis, Croce Rossa, Fidas e Fratres) e accolta con favore, dando all’Italia l’opportunità di organizzarla per il 2020, dopo il Ruanda primo paese host. Poi la battuta di arresto imposta lo scorso anno dalla Pandemia che ha costretto al rinvio. Ma ora tutto è pronto per ripartire.
 
“Il World Blood Donor Day – ha detto il Direttore generale del Cns, Vincenzo De Angelis – costituisce una grande opportunità per riaffermare nel nostro Paese, ma non solo, l’importanza della donazione volontaria e non remunerata e valorizzarne la lunga storia e tradizione, con il rinnovato e sempre fortissimo impegno delle associazioni di donatori di sangue, una vera e propria rete territoriale che unisce realtà locali più o meno grandi, e con la dedizione e professionalità degli operatori del Servizio sanitario nazionale, che ogni giorno si prendono cura di pazienti e donatori nei Servizi trasfusionali. Questo evento – ha aggiunto – sarà anche un’occasione per ringraziare oltre 1 milione e 700 mila donatori che ogni anno consentono di erogare i livelli essenziali di assistenza trasfusionale a oltre 600mila pazienti”.

Il Wbdd, lo ricordiamo, ricorre il giorno di nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh. È stata istituita nel 2004 dall’Oms con il sostegno delle principali organizzazioni internazionali che riconoscono la gratuità della donazione del sangue come principio fondante (le Federazioni Internazionali delle Organizzazioni dei Donatori di Sangue (Fiods/Ifbdo), della Croce Rossa e della Luna crescente – Ifrc, e la Società Internazionale di medicina trasfusionale) con l’obiettivo di adottare politiche volte a garantire la disponibilità e l’accesso universali a terapie trasfusionali con livelli elevati e omogenei di qualità e sicurezza, tutelando al massimo la salute e il benessere dei donatori.

La celebrazione dell’evento globale diventerà anche l’occasione per accogliere, il 15 giugno, un simposio scientifico con ospiti nazionali e internazionali che metterà a confronto le principali associazioni di pazienti e le Società Scientifiche nell’ambito della medicina trasfusionale e delle malattie del sangue. “L’obiettivo del simposio – ha annunciato De Angelis – sarà quello di creare una rete di comunicazione e benchmarking tra studiosi, pazienti e donatori, per promuovere il modello italiano quale sistema etico e sostenibile e illustrare il quadro d’azione 2020-2023 dell’Oms per l’accesso universale ad emocomponenti sicuri, efficaci e di qualità”.

Tema sotto i riflettori - oltre all’analisi delle prospettive nazionali e delle iniziative relative alla gestione dei donatori con un focus sull’importanza del reclutamento e della fidelizzazione dei donatori - sarà quello della pianificazione delle emergenze per garantire un adeguato approvvigionamento di sangue e delle componenti del sangue.
 
“Analizzeremo con i massimi esperti italiani e internazionali il tema del plasma convalescente e delle iperimmunoglobuline per fare il punto su quanto abbiamo imparato durante l’epidemia di Covid-19 – ha concluso De Angelis – affronteremo quindi il tema a 360 gradi, dagli aspetti organizzativi e di trasporto del plasma convalescente alla comunicazione del rischio in situazioni di emergenza, fino alle possibili differenze di approvvigionamento di plasma convalescente Covid-19 tra paesi ad alto e basso reddito medio”.

05 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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