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Disturbi equilibrio aumentano rischio mortalità per tutte le cause

di Lisa Rapaport

Chi soffre di disturbi dell’equilibrio presenta un rischio aumentato di mortalità per tutte le cause e in particolare per patologie cardiovascolari e oncologiche. L’evidenza emerge dai dati di uno studio che ha coinvolto oltre 5.000 adulti negli USA.

22 MAR - (Reuters Health) – Uno studio statunitense pubblicato da JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery indica che i soggetti con un disturbo dell’equilibrio presentano un rischio aumentato di morire prematuramente per tutte le cause, anche per patologie cardiovascolari e oncologiche.

I ricercatori – Chao Cao e colleghi della Washington University School of Medicine di St. Louis – hanno esaminato i dati relativi a 5.816 adulti (età media 53,6 anni) partecipanti allo U.S. National Health and Nutrition Examination Study, che erano stati sottoposti a valutazioni dell’ equilibrio con un test di Romberg modificato per l’equilibrio in posizione eretta su superfici solide e conformi. Complessivamente, 2.509 partecipanti presentavano al basale un disturbo dell’equilibrio.

Dopo un follow-up mediano di 12,5 anni, 1.520 persone sono decedute e 342 decessi sono stati associati a patologie cardiovascolari e 364 a patologie oncologiche. Rispetto ai partecipanti senza un disturbo dell’equilibrio, le controparti avevano significativamente più probabilità di morire per tutte le cause (hazard ratio 1,44), per patologie cardiovascolari (HR 1,65) e per patologie oncologiche (HR 1,37), dopo l’aggiustamento per caratteristiche sociodemografiche, fattori legati allo stile di vita e malattie croniche.

Nello specifico, il disturbo vestibolare si associava a un rischio significativamente aumentato di mortalità per tutte le cause (HR 1,31), nonché di mortalità per patologie cardiovascolari (HR 1,59) e oncologiche (HR 1,39).

“I nostri risultati indicano che la funzione dell’equilibrio può essere un indicatore/marcatore degli esiti di salute nel lungo termine e dei rischi di mortalità”, osserva l’autore principale dello studio, Chao Cao “Da un punto di vista della pratica clinica, lo screening della funzione dell’equilibrio sensoriale specifico dovrebbe essere implementato non solo negli anziani ma anche negli adulti di mezza età e negli individui ad alto rischio di disturbi dell’equilibrio, come i pazienti con patologie croniche”.

I disturbi dell’equilibrio diventano più comuni con l’avanzare dell’età, interessando il 18,2% degli adulti dai 40 ai 49 anni, il 33,5% di quelli con un’età compresa tra i 50 e i 64 anni e il 61,9% dei soggetti di età pari o superiore ai 65 anni.

Fonte: JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery

Lisa Rapaport

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

22 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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