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Vaccinazione anti Covid. Un italiano su due non ha dubbi sul vaccinarsi. Quasi convinto il 25%


I giovanissimi sono i più orientati a vaccinarsi: il 75% fra i 18 e i 24 anni. Questi i risultati della survey realizzata da Iqvia sull’orientamento di medici, farmacisti e cittadini alla vaccinazione anti covid-19. Secondo il sondaggio i vaccini sono fondamentali per ritornare alla normalità

08 GIU - Il 50% della popolazione italiana non ha dubbi sul fatto di volersi vaccinare e un altro 25% dichiara che probabilmente si vaccinerà. I giovanissimi sono i più orientati a vaccinarsi: il 75% fra i 18 e i 24 anni dichiara di vaccinarsi sicuramente e un 13% probabilmente. Nessuno di loro prevede di non vaccinarsi e solo il 12% ha delle perplessità. Per quanto riguarda il sentimento prevalente verso la vaccinazione, sono gli ultrasessantacinquenni a esprimere il maggiore sollievo e entusiasmo, seguiti dai giovani (18-24 anni).

Questo le scenario fotografati da una survey realizzata da Iqvia e finalizzata a comprendere gli orientamenti e i bisogni informativi di medici, farmacisti e cittadini rispetto alla vaccinazione anti-Covid-19. Malgrado ci siano ancora alcune resistenze, dalla ricerca emerge la diffusa convinzione che la vaccinazione sia fondamentale per uscire dalla pandemia e l’unica soluzione per ritornare alla normalità.

La survey, realizzata in due momenti (gennaio e fine aprile 2021) per monitorare i cambiamenti nel tempo, è stata realizzata su 800 medici (medici di medicina generale e specialisti), 200 farmacisti e 400 cittadini.
Nonostante il diffuso ottimismo, l’orientamento a vaccinarsi è frenato dai forti timori espressi dai cittadini verso i vaccini: elevata è infatti la quota dei cittadini che esprime sentimenti critici nei confronti della vaccinazione (62%), timore e preoccupazione (39%), incertezza (16%), rabbia e insofferenza (7%). Medici e farmacisti sembrano sottovalutare l’esitanza vaccinale dei loro pazienti.
Pensando alla prospettiva della vaccinazione annuale, solo il 40% dei cittadini si dichiara propenso e la proposta del passaporto vaccinale suscita reazioni differenti: favorevoli medici e farmacisti (fra il 79% e il 91%), più resistenti i cittadini (solo 1 cittadino su 2 è favorevole al passaporto vaccinale).
 
Dalla survey emerge, inoltre, la mancanza e il bisogno di informazione: non ottimale il livello di conoscenza sui vaccini anti-Covid-19, dichiarato anche da medici e farmacisti. A oggi, le informazioni sono veicolate soprattutto dai media (giornali, TV e internet). Tanti gli argomenti che si vorrebbero approfondire: efficacia, sicurezza, indicazioni e controindicazioni, attraverso fonti di informazione autorevoli e garantite.
Il ruolo chiave dell’informazione ai cittadini e della formazione degli operatori è stato confermato da un panel di esperti coinvolti da IQVIA per discutere e delineare le strategie efficaci per l’uscita dalla pandemia. Le priorità di intervento sono state raccolte in un position paper “Come definire e implementare strategie efficaci per affrontare la pandemia”.

“I medici e i cittadini che hanno risposto all’indagine – ha detto Sergio Liberatore, Amministratore delegato di Iqvia Italia – si aspettano un’informazione autorevole e garantita che rassicuri le persone, guidi nelle scelte e favorisca un convincimento più sereno e positivo per la vaccinazione. Credo che sia fondamentale in questo momento attivare percorsi informativi e formativi dedicati agli operatori sanitari e ai cittadini per ridurre l’esitanza vaccinale e coinvolgere attivamente tutto il personale sanitario. In questa quadro le aziende produttrici dei vaccini e le istituzioni possono avere un ruolo chiave”.
 

08 giugno 2021
© Riproduzione riservata

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