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Nel respiro biomarcatori per apnea ostruttiva del sonno

di Lisa Rapaport

Per individuare i pazienti con apnea ostruttiva del sonno un valido contributo potrebbe giungere da una serie di biomarcatori respiratori. Dopo essere stati individuati e selezionati in un precedente studio sono stati testati da ricercatori svizzeri in una coorte di 149 soggetti.

19 LUG - (Reuters Health) – I biomarcatori respiratori potrebbero essere usati per aiutare a individuare i pazienti con apnea ostruttiva del sonno (OSA) e a determinare la gravità dell’apnea in pazienti con la malattia. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato da Sleep Medicine.

Un gruppo di ricercatori – guidati da Malcom Kohler, direttore del dipartimento di pneumologia presso l’Ospedale Universitario di Zurigo - ha testato una serie di biomarcatori respiratori in una coorte di 149 pazienti con possibile apnea ostruttiva del sonno. Tali biomarcatori sono stati individuati dai ricercatori in un precedente studio che ha indagato un’ampia varietà di molecole nell’espirato usando la spettrometria di massa ad alta risoluzione con ionizzazione elettrospray secondaria.

Nel precedente studio, il team di ricerca aveva osservato uno specifico profilo molecolare nell’espirato nei pazienti con recidiva di OSA dopo due settimane di interruzione della terapia con CPAP e un profilo molecolare diverso nell’espirato dei pazienti OSA che non avevano interrotto la terapia.
L’obiettivo di questo secondo studio era quello di validare i biomarcatori respiratori in una più ampia coorte di pazienti con possibile OSA naive al trattamento.

Lo studio ha validatoi biomarcatori individuati in precedenza, dando origine a un’area sotto la curva caratteristica operativa del ricevitore di 0,66, un risultato comparabile agli screening per OSA basati su questionari, riferiscono i ricercatori su Sleep Medicine.

"L’intensità di queste molecole nel respiro si correlava alla gravità della OSA”, ha dichiarato l’autore principale Malcom Kohler,“La sensibilità per il rilevamento di OSA è simile ai questionari per lo screening della patologia; tuttavia, contrariamente ai questionari, le molecole nel respiro sono misure obiettive. Rimane da dimostrare se la combinazione di molecole nel respiro e questionari insieme consente una sufficiente sensibilità per lo screening per OSA”.

Fonte: Sleep Medicine

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

19 luglio 2021
© Riproduzione riservata

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