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Sicilia. Fismu in congresso: “In Regione crisi nera per Pronto Soccorso, 118, medici di famiglia e ospedali”

Il lavori per fare il punto sulla situazione della sanità siciliana e sulla necessità di urgenti interventi riformatori per una “Nuova organizzazione sanitaria alla luce del Pnrr”. Paolo Carollo (segretario regionale Fismu): “Manca il personale, non si stabilizzano i precari, la Regione non nomina i direttori generali, l’applicazione del Pnrr una farsa. Grave preoccupazione sul ‘buco’ nei conti della sanità di 400 milioni di euro”.

13 MAR - “Dopo molti mesi dalle elezioni regionali, in Sicilia assistiamo a un grave immobilismo e a una pericolosa continuità con le scelte delle precedenti giunte regionali, anche la notizia del buco di circa 400 milioni di euro acuisce la preoccupazione per il futuro. E al danno si aggiunge la beffa: se pensiamo alla discutibile decisione di alzare del 10%, gli emolumenti della classe politica”. È questo uno dei passaggi della relazione di Paolo Carollo, segretario regionale Fismu Sicilia, al Congresso regionale straordinario della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu a Bagheria. Presenti delegati di tutta la regione che hanno eletto la delegazione al Congresso nazionale previsto per il 25 marzo a Roma.

Nel corso del Congresso regionale straordinario si è discusso la situazione in cui versa la sanità siciliana e della necessità di urgenti interventi riformatori per una “Nuova organizzazione sanitaria alla luce del PNRR”. Ma il quadro emerso non è roseo. “Manca ancora il personale e la programmazione – ha spiegato Carollo - e tutto il settore dell’emergenza-urgenza, dal Pronto Soccorso al 118, è in perenne stato di crisi, con turni infiniti, condizioni di lavoro stressanti e sempre a rischio di essere oggetto di aggressioni da parte dei pazienti violenti o esasperati. Le cosiddette reti tempo-dipendenti sono in costante affanno e, ricordiamo, che dall’efficacia di questo settore dipende spesso la salvezza di molti cittadini”.

“Anche gli ospedali sono assediati dalle stesse criticità e dall’endemico problema del precariato – ha aggiunto il segretario regionale - le tanto attese stabilizzazioni di molte centinaia di colleghe e colleghi rimangono inevase, nonostante le norme e i molti annunci. Le corsie, dopo un decennio di tagli di posti letto, e il mancato riordino e potenziamento del territorio, si trasformano così in trincee e spesso le nostre strutture ospedaliere sono un imbuto dove convogliare le contraddizioni del sistema. Tutto a vantaggio delle strutture private e del privato convenzionato”.

“Appunto, il ‘territorio’ è sempre dimenticato. La specialistica ambulatoriale, e la medicina dei servizi – ha detto il segretario regionale Fismu - avrebbero bisogno di risorse e personale, che però non arrivano; ma soprattutto questi settori devono essere messi in rete con tutti gli attori del SSR e soprattutto con le cure primarie: altra chimera, purtroppo”.

“Quindi la medicina di famiglia – ha proseguito Carollo - che è il primo contatto con il paziente ma che rimane relegata in un angolo nelle logiche superate e vecchie della burocrazia regionale. Il PNRR ha previsto investimenti che, però, in Sicilia sono state indirizzate, dal precedente governo, in Case di Comunità che rimarranno delle cattedrali nel deserto, a scapito della capillarità ed efficienza del servizio”.

“Intanto – ha evidenziato ancora - sempre meno giovani vogliono fare i medici di famiglia, del 118 e del Pronto Soccorso perché le condizioni di lavoro, per diverse ragioni, sono pessime e finiamo con importare professionisti dall’estero o a pagare il doppio con ‘i medici a gettone’”

Per Carollo, “a peggiorare la situazione: non sono ancora stati nominati i direttori generali, la nostra sanità è da mesi in attesa di conferme o di un ricambio. Si faccia presto e si riparta con il confronto con i medici sulle proposte: si prevedano risorse, stabilizzazioni, assunzioni e programmazione, revisione della rete ospedaliera e potenziamento del territorio”.

13 marzo 2023
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