Sicilia. Ancora bagarre sui posti letto tra Corte dei Conti e Regione
Per i giudici contabili non c’è alcun errore nel numero di posti letto (720) indicati nella delibera della Corte sulla gestione delle risorse sanitarie destinate alla riorganizzazione della rete ospedaliera durante l’emergenza Covid-19. Ma Palazzo d’Orléans insiste: “Il numero di posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva contemplati è pari a 571. Il dato di 720 posti letto include anche quelli già esistenti e quelli da realizzare con altre forme di finanziamento”.
04 MAR - I conti non tornano, e così prosegue lo scontro tra la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e la Regione Siciliana.
Dopo il botta e risposta degli scorsi giorni, infatti, alla Regione è arrivata una nota istruttoria firmata dal presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Sicilia,
Salvatore Pilato.
Nella nota, ripresa dall’Ansa, Salvatore Pilato ha quindi ribadito che “allo stato degli atti acquisiti in istruttoria, non sussiste alcun errore nella individuazione del numero complessivo di posti letto programmato in 720 poiché tale dato deriva dalla ricostruzione analitica delle informazioni provenienti da codesta amministrazione regionale”.
Pilato esclude inoltre che “non vi sia stato un contraddittorio con la Regione in "attuazione del principio di leale collaborazione tra Istituzioni, e che l'allarme sociale, possa derivare dall'attività di controllo su fenomeni amministrativi realmente esistenti”. “I dati rilevati al novembre 2024 sono molto difformi da quelli affermati dalla Regione, perché in sintesi: su 71 interventi programmati, 47 risultano avviati e solo 31 completati, - prosegue - mentre 24 risultano non avviati; dei 151 posti letto di terapia intensiva effettivamente realizzati, solo 109 posti risultano collaudati; dei 116 posti letto di terapia semintensiva effettivamente realizzati, solo 78 posti risultano collaudati; altrettanto difformi sono i dati sostenuti dalla Regione per le strutture di pronto soccorso, per le quali risultano nel referto numerosi interventi neppure avviati”.
“Dalla comunicazione istituzionale della Regione – si legge ancora nella nota, citata dall’Ansa - si rileva che le contestazioni sul controllo non comprendono le altre questioni importanti descritte nel referto come le gravi criticità gestionali risalenti alla fase emergenziale, la necessità di recuperare con estrema urgenza l’economicità e l’efficienza della spesa, comprendendo anche i profili della fornitura delle attrezzature elettromedicali e il contenzioso giudiziario (allo stato degli atti non esattamente quantificabile), dai quali proviene la previsione di ulteriori oneri finanziari passivi, che si aggiungeranno al finanziamento integrativo già disposto dall’Amministrazione regionale, sulle risorse del Fsc 2021-2027, nella misura di 70 milioni di euro; il ritardo nel recupero dell’importo degli emolumenti indebitamente percepiti dai componenti della struttura di supporto dell’ex soggetto attuatore, nella misura di complessivi euro 418.723 euro”.
Inoltre, “per la successiva fase di controllo sono stati chiesti chiarimenti sulla revisione complessiva della rete ospedaliera regionale nella quale emerge la non attivazione di un numero rilevante di posti letto programmati”, conclude la nota di Pilato.
Ma neanche la Regione arretra e,
con una nota, il presidente della Regione Siciliana
Renato Schifani fa sapere di avere risposto ai giudici contabili sottolineando che “’gli unici dati a cui fare riferimento e che vengono costantemente aggiornati in base allo stato di avanzamento e/o realizzazione dei lavori’, suffragati anche recentemente dal ministero della Salute, sono quelli in possesso dell’amministrazione regionale”.
Schifani, quindi, fa sapere la Regione, “acquisite ulteriori informazioni dall’assessorato della Salute, ribadisce che il numero di posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva contemplati è pari a 571, di cui 253 di terapia intensiva e 318 di terapia sub-intensiva. Il dato di 720 posti letto, preso in considerazione dalla magistratura contabile, infatti, include anche quelli già esistenti e quelli da realizzare con altre forme di finanziamento”.
In merito agli interventi programmati, la nota del presidente precisa che “’gli stessi risultano già ultimati o in via di realizzazione’, fatti salvi quelli previsti all’Arnas Garibaldi (Nesima), a Milazzo, a Caltagirone, a Trapani e Marsala. Questi ultimi, infatti, verranno avviati a conclusione di altri lavori, tuttora in corso di realizzazione nei presidi ospedalieri. Inoltre, al S. Giovanni Paolo II di Sciacca la consegna dei lavori e l’attivazione del cantiere è prevista nel mese di marzo 2025. A Palermo, i lavori di completamento della centrale tecnologica e del Pronto soccorso del Policlinico sono stati avviati nel mese di novembre 2024, mentre l’intervento programmato al Di Cristina è finanziato con altre risorse”.
Il presidente della Regione sottolinea anche che “non si può sottacere l’impegno dell’attuale governo regionale per superare le criticità rilevate fin dopo l’insediamento, rimuovendo anzitutto il precedente soggetto attuatore, ridefinendo l’assetto organizzativo delle competenze e acquisendo le necessarie informazioni dalla cessata gestione commissariale, con le difficoltà già comunicate e ben note alla Corte dei Conti” e ribadisce la disponibilità della Regione al contraddittorio, “sin qui invero non adeguatamente articolato”.
Sul recupero delle somme, “che si presumono indebitamente percepite dall’ex struttura commissariale”, la nota regione conclude: “Schifani precisa che le procedure di recupero sono state già attivate con interruzione dei termini di prescrizione e sono costantemente monitorate”.
04 marzo 2025
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