Fismu: a Catania parte movimento contro il precariato dei medici
Il movimento dei ‘camici grigi’, i medici da anni in una grave e strutturale situazione di precariato, hanno incontrato il coordinamento nazionale Fismu. Tra le iniziative in cantiere una manifestazione nazionale, un ricorso alla Corte di Giustizia europea e un appello al presidente Mattarella.
09 APR - "Lo scorso fine settimana a Catania il cosiddetto movimento dei
'camici grigi', i medici da anni in una grave e strutturale situazione di ‘parcheggio’ e precariato, hanno incontrato i rappresentanti sindacali e il coordinamento nazionale Fismu per i precari. Nell’assemblea si è discusso della grave carenza di medici e dell’imbuto formativo che impedisce il ricambio generazionale. Dal dibattito sono emerse proposte e iniziative, a partire da una manifestazione nazionale, che verrà decisa in un successivo incontro, dopo aver coinvolto le altre realtà di base e sindacali delle altre città italiane". È quanto si legge in una nota di Fismu.
"Nel frattempo - prosegue la nota -, il movimento ha intenzione di fare un appello alle istituzioni cominciando con una lettera rivolta al Presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, invocando che si rispetti davvero il diritto costituzionale al lavoro, e a un lavoro degno, e alla formazione, per migliaia di professionisti da anni in questa grave situazione di stallo. Quindi, si è dato mandato ai legali per un ricorso agli organismi giudiziari europei. Nell’immediato è stato già chiesto un incontro con il presidente dell’Ordine dei medici di Catania".
"Tra le proposte - spega il sindacato - la possibilità di creare percorsi formativi alternativi al corso in MMG e alle specializzazioni, permettendo di accedere al corso anche in sovrannumero con altri percorsi, quali ad esempio l'attività professionale svolta in convenzione in guardia medica o in medicina generale per un determinato periodo di tempo, nonché permettere anche la formazione specialistica sul campo impegnando le Aziende sanitarie e quelle ospedaliere".
“Lo stato italiano è a un bivio - dichiara per i camici grigi,
Rosario Cantale -: deve decidere se mantenere un servizio sanitario nazionale, che nonostante le criticità resta uno dei migliori al mondo, portando a compimento la formazione dei medici, oppure, attraverso una lenta agonia, causare la chiusura dell’esperienza del Ssn per preferire altri percorsi a discapito della salute dei cittadini”.
“I medici precari - conclude
Dario Calì della sezione giovani di Fismu - sono già i migliori medici che possiamo formare, tanto che vengono a prenderli dall’estero. I nostri medici sono il risultato di una selezione di 1 su 100. Hanno passato una selezione serrata per entrare nella facoltà di medicina, hanno superato almeno 40 esami, la tesi di laurea e l’abilitazione. Anche chi arriva ultimo nelle graduatorie per la specializzazione o il corso di mmg è medico meritevole di essere formato. Se continuiamo a selezionare così non resterà nessuno”.
09 aprile 2019
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