Sicilia. Medici fuori da specializzazioni formati dal Cefpas. Razza: “Iniziativa nel rispetto della legge e indispensabile per i cittadini”
Per tre mesi il Cefpas, Centro per la Formazione Permanente e l'Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario, organizzerà i corsi di formazione riservati a questa categoria di professionisti che poi verranno immessi con convenzioni in tutti gli ospedali siciliani e pagati con la stessa borsa che ricevono gli specializzandi. Per 24 mesi saranno formati con un training on the job che vedrà protagonisti anche tutti i medici dell'emergenza.
13 SET - In Sicilia, “i laureati in medicina che non entreranno nelle scuole di specializzazione faranno dei corsi di formazione al Cefpas di Caltanissetta (Centro per la Formazione Permanente e l'Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario, ndr) per lavorare nella medicina d’urgenza". Ad annunciarlo, nei giorni scorsi, è stato l'assessore regionale alla Sanità della Regione Sicilia,
Ruggero Razza, che in un video pubblicato oggi su Facebook precisa: “Non è un meccanismo sostitutivo alla specializzazione, ma che si rivolge a quella platea imporante di medici che si laureano e abilitano, quindi che sono medici a tutti gli effetti, e che fanno un concorso per l’Emergenza sanitaria territoriale e quindi sono in grado di gestire le emergenze”, e oggi “attraverso questo metodo di formazione completeranno la loro formazione”.
I medici che avranno frequentato il corso verranno poi immessi con convenzioni in tutti gli ospedali siciliani e pagati con la stessa borsa che ricevono gli specializzandi. “Per 24 mesi saranno formati con un training on the job che vedrà protagonisti anche tutti i medici dell’emergenza”.
“La Regione in questo anno e mezzo - ha aggiunto l’assessore - ha fatto tantissimi concorsi. Abbiamo anche lanciato due concorsi di bacino per i medici di chirurgia e d'urgenza, però ogni volta riusciamo a coprire un numero inferiore di posti rispetto a quelli che sono necessari”.
Razza rassicura infine sulla qualità della formazione: “E’ un corso codificato dagli accordi collettivi nazionali, è previsto dalla legge”. La Regione “si è fatta carico di una proposta che tiene conto della necessità indispensabile di riconoscere diritti ai cittadini”.
13 settembre 2019
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