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Martedì 19 FEBBRAIO 2019
Grillo: "La scuola deve essere coinvolta"

“I dati nazionali raccolti offrono la possibilità di riflettere sulle possibili azioni da mettere in atto, sia in campo educativo che formativo e informativo, per la promozione della salute sessuale e riproduttiva nel nostro Paese – ha sottolineato il Ministro della Salute Giulia Grillo presentando i dati delle quattro indagini – la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, infatti, stanno preoccupando molto il nostro Paese per le influenze pesanti che possono avere in diversi settori: economico, sanitario, previdenziale, tanto per citarne alcuni. L’Italia, tra i Paesi europei, è uno di quelli con il più basso tasso di fecondità. Sebbene negli anni passati siano stati fatti alcuni sforzi a sostegno della natalità, la situazione è rimasta più o meno inalterata con una continua diminuzione delle nascite e un aumento dell’età delle madri al parto”.
 
Per Grillo è dunque tempo di promuovere nelle scuole una corretta educazione ai temi di salute facendo sì che “la salute diventi materia di insegnamento trasversale, in linea con gli insegnamenti dell’Oms e attraverso un’alleanza tra scuola e Ssn”.
 
“Ritengo che sia necessaria una fattiva collaborazione tra i diversi livelli politici ed istituzionali – prosegue Grillo – per promuovere una consapevolezza nelle persone e un cambiamento culturale che porti negli anni, non solo ad aiutare le persone ad avere il numero di figli che desiderano, ma anche a rendere tutte le diverse fasce di popolazione, uomini e donne, ragazzi e ragazze più consapevoli dell’importanza della tutela propria salute sessuale e riproduttiva. Mi auguro che si possa realizzare appieno la stretta collaborazione con il Miur da poco sancita e sono fiduciosa che la collaborazione attiva con i Medici di medicina generale, con i Pediatri di libera scelta e con gli operatori territoriali dei Consultori familiari possa portare ad una capillare intervento anche in fasce della popolazione più marginali. Le istituzioni deputate alla formazione continua dei professionisti sanitari –  ha concluso – dovranno a tal proposito fornire loro gli strumenti più adeguati per lavorare con coscienza e responsabilità”.
 
 

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