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Giovedì 28 MARZO 2019
Consiglieri Puglia: “Ministro Grillo ha dato una risposta bluff”

“Il Ministro Grillo non ha risposto alla nostra obiezione contabile. Si è limitata a smentire le obiezioni ad effetto e non ha detto che la Puglia ha certo i soldi del suo bilancio per assumere nuovo personale ma non potrebbe farlo perché la sua stessa proposta subordina tale spesa all’equilibrio finanziario. Cioè all’impossibile. Almeno sino a quando ci saranno differenze nel riparto delle risorse e le regole sul carico della mobilità passiva resteranno quelle attuali. Non nascondiamoci dietro un dito: quella norma serve soprattutto a Lombardia e Veneto, per farsi condonare un decennio di sistematico mancato rispetto del limite di spesa per personale fondato sul 2004 meno l’1,4%”. Lo dichiarano i Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, commentando l’intervista rilasciata oggi dal Ministro Giulia Grillo al nostro giornale.
 
“Affermare che la proposta di emendamento non limiti la capacità assunzionale della Puglia significa evitare di considerare l’inciso ‘ferma restando la compatibilità finanziaria’, su cui purtroppo c’è stato anche il parere favorevole della Regione Puglia. Se mi dici che posso assumere con le mie risorse, pari a 154 milioni, e poi mi richiedi l’equilibrio finanziario, come si potranno mai spendere quelle risorse se già la Puglia è gravata da un riparto ottenuto sul solo criterio demografico, fonte ogni anno di costante e progressiva incompatibilità finanziaria? Inoltre: come si può dire che dal 2021 si potrà aumentare la spesa personale del 5% dell’incremento del Fondo sanitario regionale se la quota pugliese è già gravata dalla ingiusta contabilizzazione della mobilità passiva e si espone alle nubi che si addensano all’orizzonte con la proposta di maggiore autonomia del nord in danno del sud? Risponda a queste domande il Ministro Grillo. Non provengono dalla polemica politica, flessibile a ogni opinione, ma dai numeri, e per questo s’indirizzano meglio verso la verità, perché i numeri non hanno bisogno di scuse per farsi valere”.

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