quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 24 OTTOBRE 2019
Iss: “La vaccinazione resta l’unica arma per sconfiggere la poliomelite”

La vaccinazione resta l’unica arma per sconfiggere la poliomelite. E’ questo il cuore del messaggio di sensibilizzazione del World Polio Day che si celebra oggi. Una data nata per ricordare il lancio della Global Polio Eradication Initiative (Gpei) il processo di risoluzione per l’eradicazione mondiale della poliomelite approvato dall’OMS nel 1988 quando la malattia paralizzava dieci bambini ogni 15 minuti in quasi tutti i Paesi del mondo.

Dal lancio della Gpei il numero di casi è sceso di oltre il 99% e oggi la poliomielite è ancora endemica in due soli Paesi: il Pakistan e l’Afghanistan.
La poliomelite colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni di età e 1 infezione su 200 provoca una paralisi flaccida irreversibile (di solito delle gambe). Tra coloro che rimangono paralizzati, il 5-10% muore a causa della paralisi dei muscoli respiratori. Fino a quando anche un solo bambino verrà infettato dal virus della poliomielite, tutti i bambini del mondo saranno a rischio di contrarre la malattia. I poliovirus, infatti, sono facilmente importabili da un Paese a un altro e si diffondono rapidamente in popolazioni non immunizzate.

Globalmente, i Paesi hanno raggiunto risultati diversi nel processo di eradicazione della polio, suggerendo che le soglie di immunità delle popolazioni varino in base alle aree geografiche, con importanti implicazioni a livello strategico, di pianificazione e di definizione delle priorità.

L’unico strumento di contrasto del virus è la vaccinazione, grazie alla quale più di 5 milioni di persone sono scampate alla forma paralitica della malattia.
L’Italia e tutta la Regione OMS Europa è stata definita dal 2001 una Regione polio free. Nel nostro Paese la vaccinazione antipolio è obbligatoria dal 1966 e l’ultimo caso endemico di poliomelite si è verificato nel 1982.

“Non dobbiamo mai dimenticare che negli anni Sessanta prima dell’introduzione delle campagne di vaccinazione – ricorda il Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – la poliomielite colpiva migliaia di bambini anche in Italia e in tutti i Paesi industrializzati. A sconfiggere questo flagello è stata solo la vaccinazione di massa grazie alla quale la malattia è progressivamente diminuita fino a quasi scomparire e ancora oggi la vaccinazione resta l’unica protezione reale se vogliamo restare un paese come dice l’OMS polio free”.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) organizzerà anche per il 2020 il Corso FAD ECM, dal titolo “Paralisi Flaccide Acute: status dell’eradicazione della poliomielite e problematiche aperte”. Il percorso formativo, per personale medico e sanitario, avrà come obiettivi quello di fornire aggiornamenti sia sullo stato di avanzamento del processo di eradicazione della polio nel mondo sia sulla normativa vigente per il sistema di notifica dei casi di paralisi flaccide acute ma anche descrivere i quadri clinici suggestivi di paralisi flaccide acute e  il sistema di notifica delle stesse in Italia, dall’individuazione del caso clinico, al flusso dei dati e alla gestione dei campioni biologici secondo quanto previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Dal 1996 in Italia è attiva una Rete di Sorveglianza delle Paralisi Flaccide Acute (PFA), considerata il Golden standard secondo le Linee Guida dell’OMS per la certificazione dello stato polio-free.

La sorveglianza è coordinata dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità presso il Dipartimento delle Malattie Infettive, dove è attivo il WHO Collaborative Centre for Reference and Research on Polio coinvolto in tutte le attività per il mantenimento dello status polio-free.

Il Centro, uno dei 6 regionali dell’aerea WHO-Europe oltre a Germania, Russia, Francia, UK e Finlandia, fornisce anche supporto ad Albania, Grecia, Serbia, Montenegro, Bulgaria, Macedonia, Bosnia, Kosovo e Malta per le indagini virologiche, tra cui l’isolamento, l’identificazione e la caratterizzazione di poliovirus e di altri enterovirus dai campioni clinici di casi di Paralisi Flaccida Acuta (PFA).

© RIPRODUZIONE RISERVATA