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Mercoledì 27 MAGGIO 2020
Papotto (Cisl Medici): “Si poteva fare di più, ma raggiunti comunque risultati importanti”

“Abbiamo raggiunto un accordo, ma assieme ad esso abbiamo ottenuto che si sancissero alcuni punti che hanno costituito per noi valori di principio fondamentale”. Così Biagio Papotto, che ha condotto per la Cisl Medici Veneto le trattative con la Regione, commenta il raggiungimento dell’accordo sul bonus covid alla dirigenza medica.

Tra i punti evidenziati da Papotto, c’è anzitutto il fatto che “una contrattazione è tale solo se avviene tra le rappresentanze dei lavoratori e chi detiene il potere di indirizzo politico, e quindi la CISL Medici (cfr. verbali precedenti), che aveva chiesto espressamente la presenza del Presidente della regione o di un suo rappresentante plenipotenziario ha visto con soddisfazione pienamente accolta la sua richiesta, dato l’intervento in data odierna dell’assessore regionale alla sanità”, spiega Papotto.

Per il leader della Cisl Medici è stato anche importante che la discussione “non fosse conclusa il 22 maggio, né in termini di principio né in termini concreti”. Questo, secondo Papotto, ha contribuito a fare ultiorei passi avanti: “Ed infatti la regione Veneto ha reperito ulteriori risorse che saranno destinate a riconoscere – insistiamo a dire ‘parzialmente’ – l’accertato rischio ed i fortissimo disagio dei medici, che hanno pagato e ancora pagano – in tutta Italia – le luttuose conseguenze di disfunzioni organizzative e carenze strumentali”.

Per Papotto “si poteva e doveva fare di più, come è accaduto in alcune regioni, dove amministrazioni non certo più ricche ma certamente più eque hanno riconosciuto maggiore dignità a tutti i lavoratori, mantenendo al contempo la necessaria differenziazione nei ruoli e la sicura percentuale di rischio e di disagio effettivamente affrontato”.

Papotto ha poi evidenzi l’importanza del Memorandum siglato, “che è forse la parte più produttiva della nostra azione sindacale : con la regione Veneto si affronteranno materie essenziali e di altissimo impatto organizzativo, quali: il rischio biologico per i dirigenti medici e sanitari operanti nei servizi di malattie infettive, con una specifica previsione di iniziativa legislativa, previo confronto con la conferenza delle regioni e il comitato di settore; la riorganizzazione della rete di assistenza territoriale ed ospedaliera, cosa ancor più importante alla luce della rovinosa esperienza pandemica creatasi; la definizione degli standard – oggettivi e rigorosi – per il calcolo del fabbisogno di personale medico, sanitario e veterinario. Di questo, e di molto altro, vogliamo e dobbiamo parlare, con buona pace di chi magari ci vorrebbe silenziosi e acquiescenti e invece, magari, è costretto tardivamente ad imitarci”.

“Non abbiamo toni trionfalistici da usare, ma vogliamo ribadire – conclude Papotto - come la trasparenza, la tenacia e la coerenza della CISL Medici abbiano prodotto un risultato, forse piccolo per chi vedesse miopemente solo il denaro,  ma importante in termini di gratitudine e riconoscimento. Lo dovevamo non a noi stessi, ma a tutti i colleghi, che sono da sempre il nostro unico riferimento”.

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