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Venerdì 17 LUGLIO 2020
Fedirets: “Soddisfatti del risultato raggiunto. Ora impegno per ulteriore riconoscimento del dirigente pubblico”
"Si è conclusa ieri, con la sottoscrizione dell’ipotesi di accordo, la lunga e difficile trattativa per il CCNL 2016-2018 della neonata Area Funzioni Locali, che per la prima volta (e speriamo per molto tempo ancora!) ha riunito i circa 15.000 dirigenti delle funzioni tecnico-amministrative che lavorano nelle PP.AA. dei territori (Regioni, EE.LL, SSN, segretari comunali e provinciali). Grande lavoro di squadra da parte di Fedirets, presente nelle 3 componenti storiche Fedir, Direl e Direr-Sidirss, sostenuta in modo decisivo dalla Confederazione Cosmed. Lavoro corale di tutte le sigle al tavolo che hanno avanzato richieste simili sulla gran parte dei più delicati temi, a conferma della evidenza e cogenza dei problemi segnalati".
Così in una nota stampa Fedirets commenta la sottoscrizione dell'accordo.
"Alla conoscenza delle materie (Fedirets era presente con personale tutto dirigenziale) abbiamo unito la determinazione nel raggiungere i risultati, al punto da convincere la parte pubblica a convocarci in videoconferenza, con un metodo innovativo da noi più volte richiesto durante il lockdown e che siamo convinti debba essere preso come esempio di svecchiamento del modo di lavorare nella P.A. A fronte di proposte iniziali datoriali di assoluto svantaggio per la dirigenza e considerando la scarsità delle risorse economiche e 10 anni di blocco in cui la legge ha depauperato status giuridico ed economico della dirigenza in specie dei territori abbiamo ottenuto i seguenti risultati".
1. Dal punto di vista delle relazioni sindacali:
- Pur in presenza di 3 distinte sezioni, si è ottenuta una quasi totale omogeneità delle materie oggetto di confronto e di contrattazione, a riprova delle forti affinità delle dirigenze di questa Area e come positivo auspicio per proseguire il percorso di avvicinamento nei prossimi CCNL;
- La contrattazione anche in Enti con almeno 3 dirigenti;
- La costituzione di un Organismo paritetico in tutti gli Enti con almeno 12 dirigenti per un confronto sulle dinamiche di carattere organizzativo.
2. Dal punto di vista normativo:
• La centralità del dato professionale nell’attribuzione degli incarichi:
- procedure trasparenti per il conferimento;
- il diritto all’incarico;
- norme per specifiche categorie: Avvocature degli Enti locali e del SSN, la Polizia locale (purtroppo non per Ragionerie nonostante le nostre ripetute richieste), i dirigenti ambientali delle ARPA;
- il mantenimento di un requisito minimo di esperienza professionale (5 anni con o senza soluzione di continuità) per l’accesso agli incarichi apicali della PTA del SSN;
- salvaguardie economiche nel caso di revoche anticipate degli incarichi;
- procedure di garanzia nel caso di recesso (fattispecie fortemente voluta ahimè dai datori di lavoro!), a fronte di iniziali proposte che prevedevano revoche e sospensioni a ogni pie’ sospinto;
- la definizione in positivo delle funzioni dei segretari comunali e provinciali, per una figura che in un recente passato si voleva addirittura eliminare.
• Il lavoro per obiettivi:
- abolizione per tutti (e finalmente anche per tutta la dirigenza PTA) dell’orario di lavoro,
- incremento del risultato fino al 30% della posizione aggiuntiva ricoperta nel caso di incarichi ad interim,
- maggiorazioni del risultato per le valutazioni più elevate fino al 20% della media pro-capite
3. Dal punto di vista economico:
• Per Regioni ed Autonomie Locali (RAL):
- il mantenimento della posizione come elemento fisso della retribuzione, superando la volontà datoriale di introdurre una parte variabile, che determinava elementi di eccessiva discrezionalità e penalizzazione ai fini della liquidazione;
- il mantenimento di retribuzioni di posizione superiore ai massimi contrattuali fissati in casi di particolare complessità della struttura dirigenziale;
• Per PTA:
- incrementi equilibrati che garantiscono a tutti gli incarichi significativi passi avanti, pur non accogliendo le nostre ripetute richieste di nuove tipologie di incarichi di base, uno gestionale e uno professionale;
- un forte investimento sulle parti fisse della retribuzione, con valori incrementati per le nuove posizioni fisse (e con l’eliminazione della differenza sui minimi non utile a liquidazione) e con l’innalzamento al massimo per tutti dell’indennità di struttura complessa;
- un forte investimento sui nuovi assunti, sia professionali che gestionali, con un salario iniziale di posizione che passa da 728 a 5500 euro in un percorso di graduale avvicinamento agli importi della posizione minima dei dirigenti RAL;
• Per i segretari:
- incrementi in linea con gli aumenti contrattuali e impegno a costituire una Commissione paritetica che dovrà rivedere la struttura della retribuzione e riconoscere nuovi criteri e parametri per la maggiorazione della posizione, compresi gli incarichi nelle Unioni di Comuni e nuove fasce professionali in relazione alle dimensioni dell’Ente.
"Sinceramente, pensando alle prime versioni del testo, dalle quali traspariva una rigidità datoriale nei confronti della figura del dirigente e alle difficoltà portate dall’emergenza dei mesi scorsi, possiamo essere soddisfatti del risultato raggiunto. Ora l’impegno a consolidare la presenza nell’Area Funzioni locali e a lavorare, anche attraverso il prossimo CCNL 2019-2021, per un ulteriore riconoscimento del dirigente pubblico quale cardine del funzionamento della P.A.".
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