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08 NOVEMBRE 2020
Lo Smi dice no: “Troppi rischi per cittadini e medici”

“Lo  SMI Toscana apprezza la ricerca del consenso da parte della Regione e comprende le difficoltà nell'affrontare una pandemia senza precedenti. Tuttavia risponde no alla proposta della Regione in quanto gli ambulatori dei MMG, per le loro caratteristiche di logistica ambientale, non garantiscono la piena sicurezza da contagio Covid per l'intero complesso di azioni relative all'esecuzione dei test antigenici rapidi, considerato l'alto afflusso dei pazienti, come risulta evidente in ogni parte del Paese”. Lo afferma in una nota Nicola Marini, segretario regionale del Sindacato Medici Italiani (Smi) motivando il no del sindacato al pre- accordo sui tamponi in Toscana.

Per Marini, con l’esecuzione dei tamponi negli studi dei mmg “si metterebbe a rischio, con la creazione di ulteriori focolai localizzati, la salute dei pazienti, dei medici, dei cittadini residenti nei complessi condominiali. Senza considerare che i dispositivi di protezione individuale, DPI, per l' esecuzione dei tamponi devono essere di III categoria, secondo le precise linee dell'Istituto Superiore di Sanita per il biocontenimento, come si vede dalle riprese televisive nazionali, ma purtroppo non sono questi i DPI previsti dalla Regione. per i MMG”.


“Troppi medici sono morti e stanno ancora cadendo sul campo per poter passare sopra a questo aspetto. Non abbiamo più bisogno di "eroi", ma di personale medico che svolga in sicurezza, per il bene comune, la propria missione che è stata per tutti una scelta di vita", prosegue Marini.

Un altro motivo del no dello Smi deriva dalla “sicura convinzione che l'attività di esecuzione dei tamponi inciderebbe in modo pesante sull'attività professionale dei medici di base i quali svolgono funzioni globali di servizio alla persona secondo la loro missione professionale ed il loro obbligo contrattuale. Senza considerare il loro notevole impegno, già concordato con la Regione, per il pieno successo della campagna vaccinale antinfluenzale”.

Il SMI Toscana, inoltre, “è nettamente contrario alla proposta della Regione di limitare a mezzanotte il lavoro della guardia medica introducendo il turno spurio h16 perché viola il Contratto collettivo nazionale che prevede una copertura di 12 ore notturne e diurne festive, indebolendo quindi l'efficacia di un'attività  di continuità assistenziale  insostituibile per i cittadini soprattutto in questa situazione pandemica, anche  nella prospettiva dell'esplosione delle patologie tipiche della stagione invernale”.

“L'assistenza nelle ore notturne e diurne festive verrebbe garantita solo dai medici del 118, costretti ad un uso improprio della propria funzione istituzionale che deve essere riservata al soccorso in emergenza, un'attività  specifica, fondamentale per la salvaguardia della vita e della salute delle persone. Per questi motivi - conclude Marini -, il Sindacato Medici Italiani, pur nella piena collaborazione con le istituzioni per il contenimento su tutti i fronti e con tutti i mezzi del sapere medico e della esperienza professionale la pandemia Covid19, non firmerà questo accordo proposto dalla Regione Toscana”.


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