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Giovedì 19 NOVEMBRE 2020
Spesa sanitaria: Italia in fondo classifica anche perché siamo tra i pochi ad aver tagliato la sanità negli anni della crisi economica
Secondo l’ultimo rapporto Ocse Health at a Glance Europe 2020 l’Italia resta fanalino di coda per quanto riguarda la spesa sanitaria in Europa: il confronto è effettuato sui valori di spesa procapite a parità di potere d’acquisto che indicano per il nostro Paese una spesa nel 2019 pari a a 2.473 euro (a fronte di una media Ocse di 2.572 euro) con un gap vertiginoso rispetto ad alcuni Paesi di riferimento come Francia e Germania che, rispettivamente, segnano valori di spesa sanitaria procapite di 3.644 euro e 4.504 euro.
Per quanto riguarda la percentuale sul Pil l’Italia si pone invece leggermente sopra la media Ocse con una percentuale complessiva (pubblica e privata) dell’’8,7% (media Ocse 8,3%) di cui il 6,4 % è relativo all’incidenza della sola spesa sanitaria pubblica e il restante 2,2% alla privata.
In testa alla classifica la Germania che spende complessivamente l’11,7% del suo Pil per la sanità, di cui il 9,9% nel pubblico e l’1,7 nel privato. Segue la Francia con un’incidenza complessiva dell’11,2%, di cui il 9,4% del pubblico e l’1,8% privata.
L’Ocse ha messo in risalto gli andamenti della spesa nel tempo, mettendo a fuoco due periodi: dal 2008 al 2013, in sostanza gli anni della grande crisi economica e dal 2014 al 2019, gli anni della ripresa.
Ebbene anche in questo caso si evidenzia che l’Italia è tra i pochi Paesi della “vecchia” Europa (come noi solo Spagna, Grecia e Portogallo) che negli anni della crisi hanno tagliato le loro spese sanitarie per poi risalire la china nel secondo periodo studiato. Tutti gli altri grandi Paesi europei non hanno mai tagliato la sanità.
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