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Mercoledì 19 MAGGIO 2021
Scaccabarozzi (Farmindustria): “Senza spinta a investimenti garantita dai brevetti, oggi non avremo i vaccini”

“Oltre 11 miliardi nel mondo. È il numero previsto di dosi dei vaccini contro Covid-19 che saranno prodotti entro il 2021. Un numero impensabile per una malattia sconosciuta fino a poco più di un anno fa. Eppure – oggi – rappresenta un traguardo realistico da raggiungere. Se è stato possibile arrivare a questo punto è grazie soprattutto al virtuoso processo di collaborazione e di partnership tra i vari attori della Sanità in Italia – a cominciare dal Ministro della Salute, Roberto Speranza – e a livello internazionale nella ricerca e nei processi regolatori. E anche grazie alla proprietà intellettuale. Senza la spinta agli investimenti garantita dai brevetti, oggi non potremmo beneficiare di questi strumenti, fondamentali per superare la crisi pandemica e ritornare a una vita normale. E la loro esistenza non ha impedito le necessarie collaborazioni tra imprese per aumentare al massimo la capacità produttiva, visto che sono quasi 300 le collaborazioni tra produttori a livello globale".
 
Così il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi.
 
"Come è stato ricordato recentemente dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, la produzione di vaccini è molto complessa e non facilmente replicabile. La liberalizzazione dei brevetti non è quindi la soluzione. E oltretutto crea un disincentivo agli investimenti a danno delle cure. La strada da intraprendere, lo ha sottolineato il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, è quella di una crescente partnership per attrarre sempre nuovi investimenti, perseguire il trasferimento tecnologico e porre le basi di un Polo di ricerca per farmaci e vaccini pubblico-privato che consenta all’Italia e all’Europa di dare un contributo ancora più forte alla produzione di vaccini.
 
Ora è il momento di fare un deciso scatto in avanti. E i 5 step per garantire maggiore equità (1. aumentare la condivisione delle dosi, 2. ottimizzare la produzione, 3. eliminare le barriere commerciali, 4. sostenere la distribuzione nei Paesi a basso e medio reddito 5. sviluppare nuovi vaccini e terapie) suggeriti dalle Federazioni internazionali delle imprese biofarmaceutiche vanno in quella direzione. Siamo pronti a dare il nostro contributo e a fare la nostra parte al fianco di cittadini e Istituzioni", ha concluso.
 

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