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Venerdì 27 GENNAIO 2012
Pillola anticoncezionale. In Italia la utilizzano il 16,2% delle donne. Massima diffusione in Sardegna (30,3%), minima in Campania (7,2%)

L’Italia è tra i Pesi europei con il più basso tasso di utilizzo del farmaco anticoncezionale (il 16,2% rispetto ad una media europea del 21,4%). Ma queste percentuali scenderebbero sicuramente se non ci fossero le donne sarde. Sì, perché nella classifica regionale sull’utilizzo della pillola conquistano il primo posto con una percentuale che si attesta al 30,3%. Un dato superiore di quasi cinque volte rispetto a quello rilevato in Campania dove appena il 7,2% delle donne la utilizza. Dopo la Sardegna, nella classifica regionale seguono le donne della Valle d’Aosta con una percentuale del 23% seguita a stretto giro dalle donne liguri (20,1%).
A fotografare i numeri della contraccezione sono gli ultimi dati Istat Imf del 2011 presentati oggi a Berlino nel corso del simposio internazionale sulla pillola anticoncezionale.

Nel nostro Paese i consumi più alti rispetto alla media nazionale li conquistano , sempre con l’eccezione del dato della Sardegna, le regioni del Nord Italia. Dopo la Valle d’Aosta e la Liguria, troviamo il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia Romagna (rispettivamente con il 18,8, il 18,6 e il 18%).
Sempre al di sopra della media nazionale ci sono poi il Trentino e il Friuli Venezia Giulia (rispettivamente con il 17,8 e il 16,6%).

L’utilizzo della pillola scende però nel Veneto (15,6%), nel Lazio (14,3%) e Umbria (14%), nelle Marche (12,7), in Abruzzo (11,7) e in Sicilia (10,8%).
C’è poi un manipolo di resistenze nel Sud Italia: in Puglia, Molise,  Calabria e Basilicata le percentuali scendono vertiginosamente (rispettivamente 9,1%, 8,7%, 8,6%, 7,4). Chiude la classifica delle regioni dove la pillola non conquista la Campania con un consumo che si attesta sul 7,2%

 


 

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