quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 03 DICEMBRE 2021
Conte (Psicologi Lazio): "Decisione incmprensibile"

"La decisione del Consiglio di Stato di escludere gli psicologi dal ruolo di responsabile di Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura ci pare incomprensibile. La motivazione della sentenza, infatti, rimanda a funzioni professionali che, com’è noto, interessano solo marginalmente i compiti gestionali propri dell’incarico apicale in questione”.
 
Lo dichiara in una nota il presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, Federico Conte, dopo la sentenza con cui l’organo giurisdizionale, accogliendo il ricorso presentato dalla Asl e dall’Ordine dei Medici di Frosinone, ha stabilito che il ruolo di responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc) debba ritenersi di “esclusiva competenza psichiatrica”.
 
“Le funzioni del responsabile di unità complessa – prosegue Conte - non comportano l’erogazione diretta di prestazioni mediche psichiatriche. Del resto, lo stesso testo del nuovo C.C.N.L. Area sanità del 19-12-2019, comune ai Dirigenti Medici e Psicologi, descrive ormai come “gestionale” tale ruolo(novità ex art.18). In questo modo, la decisione del Consiglio di Stato smentisce la formulazione contenuta nel contratto collettivo. Il fatto, poi, che nella stessa sentenza si prenda atto della “non univocità della giurisprudenza” sul tema, rappresenta un’ulteriore conferma della necessità di approfondire un ambito normativo potenzialmente lesivo dei legittimi interessi della professionalità degli psicologi. Professionalità che – conclude Conte – resta oggettivamente implicata dall’esercizio dei compiti attribuiti al dipartimento di salute mentale”. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA