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Mercoledì 21 SETTEMBRE 2022
Ubaldi (Sifes-Mr): “Con stop a tariffe Lea, l’Italia ripiomba in inverno demografico”

Il possibile stop al decreto che fissa le tariffe delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita (Pma) omologa ed eterologa, dopo ben 5 anni dalla loro introduzione 'sulla carta' nei Livelli essenziali di assistenza, “sarebbe davvero una triste notizia, che toglie al nostro Paese una speranza di poter iniziare a uscire dall'inverno demografico che lo caratterizza”.

Lo sottolinea il presidente della Società italiana di Fertilità e Sterilità-Medicina della riproduzione (Sifes-MR), Filippo Maria Ubaldi.

“Le coppie italiane con problemi di infertilità - prosegue - continueranno a essere discriminate in base al luogo dove vivono, e le strutture proseguiranno a erogare servizi a macchia di leopardo, con tutte le disuguaglianze che ne conseguono: una miopia tutta italiana”.

Attribuire una tariffa a ogni prestazione “non è stato facile: come Sifes-MR e grazie al contributo di esperti medici e biologi abbiamo contribuito al lavoro del tavolo tecnico istituito al ministero della Salute per arrivare alla definizione di costi ragionevoli per prestazioni anche molto avanzate, stilando una lista di tariffe che potessero rappresentare la giusta remunerazione per le strutture pubbliche.

L’obiettivo – aggiunge Ubaldi – era per tutti quello di ottenere un sistema omogeneo e funzionale anche alla ripresa delle nascite in Italia. Come è noto, infatti, il nostro Paese sta battendo tutti i record negativi in questo senso e avere un servizio pubblico che possa rispondere alle esigenze degli aspiranti genitori in modo omogeneo in tutto il territorio nazionale rappresentava un'arma davvero efficace, e finora spuntata, nella lotta al calo demografico. Ma la speranza che potesse cambiare qualcosa forse sfumerà”.

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