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Venerdì 20 GENNAIO 2023
Ostetriche: Italia arranca rispetto alla Ue

Come per gli infermieri, le ostetriche pianificano, gestiscono, forniscono e valutano i servizi di assistenza. 

Le ostetriche lo fanno prima, durante e dopo la gravidanza e il parto, fornendo assistenza al parto per ridurre i rischi per la salute delle donne e dei neonati; possono lavorare autonomamente o in team con altri operatori sanitari.

La distribuzione delle ostetriche negli Stati membri dell'UE è stata in qualche modo diversa da quella degli infermieri: il numero più elevato di ostetriche attive nel 2020 è stato registrato in Germania (26.000), seguita dalla Francia (23.500), ma queste sono state poi seguite dalla Polonia (22 700; dati 2017).

Tra gli Stati membri dell'UE, l'Irlanda aveva il più alto rapporto di ostetriche rispetto alla dimensione della sua popolazione, 211 per 100.000 abitanti nel 2020 (si noti che questa cifra si basa sulle ostetriche autorizzate a esercitare e include infermiere che hanno anche qualifiche di ostetricia). 

Svezia (dati 2019), Belgio (dati 2019) e Polonia (dati 2017) sono stati gli unici altri Stati membri a registrare rapporti superiori a 50 ostetriche ogni 100.000 abitanti.

All'estremo opposto, il rapporto più basso tra numero di ostetriche e popolazione è stato registrato in Slovenia, dove nel 2020 c'erano in media 15 ostetriche ogni 100.000 abitanti. Romania, Spagna  e Lettonia ciascuno ha riportato tra 17 e 21 ostetriche ogni 100.000 abitanti. 

In Italia il numero di ostetriche ogni 100.000 abitanti è 29, 14,2 in meno della media europea, il che si potrebbe tradurre in una carenza di circa 8.300 unità portando il valore a quello medio..

Un confronto tra gli ultimi dati di Svezia (dati 2019) e Slovenia che – tralasciando i dati irlandesi per motivi di comparabilità – presentavano i rapporti più alti e più bassi, mostra che nella prima c'erano 5,2 volte più ostetriche ogni 100.000 abitanti.

La formazione

Tra il 2010 e il 2020 sono stati 13 gli Stati membri dell'UE che hanno registrato un aumento del numero di laureati in ostetricia, mentre 10 hanno registrato un calo e due – Belgio e Cipro – dove non c'è stato alcun cambiamento (si noti che a Cipro questo era dovuto al fatto che non aveva laureati in nessuno dei due anni); nessun dato o dati incompleti per Portogallo e Romania. 

Gli aumenti più elevati (in termini relativi) sono stati registrati in Ungheria (dove nel 2020 è stato di 4,4 volte superiore rispetto al 2010), in Lettonia (dove è più che triplicato) e in Bulgaria (dove il numero è raddoppiato). All'estremo opposto, le maggiori diminuzioni di laureati in ostetricia tra il 2010 e il 2020 sono state registrate a Malta (-42%), Italia (-43%) e Croazia (-57%; 2010-2018).

Il dato dell’Albania è fermo al 213 quando era pari a 9,33, in aumento rispetto al 2010 di 3,3.

Espresso per 100.000 abitanti, il numero di laureati in ostetricia nel 2020 tra i Paesi UE ha raggiunto il picco in Belgio (5,6 per 100.000 abitanti), Polonia (3,9 per 100.000 abitanti; dati 2018), Finlandia (3,5 per 100.000 abitanti) e Svezia (3,3 per 100.000 abitanti).  Tra i paesi europei non UE sono in testa la Serbia (5,3) e la Turchia (4,2).

Al contrario, il numero di laureati in ostetricia per 100.000 abitanti era inferiore a 1,0 in Germania, Paesi Bassi, Austria, Lussemburgo, Italia, Spagna e Cipro.

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