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Venerdì 31 MARZO 2023
Donini (Regioni): “Le manifestazioni sono in difesa della sanità, non contro il Governo, che deve però mostrare volontà politica”

“Se molti cittadini dovessero manifestare nelle piazze” in difesa del Ssn “non sarebbe necessariamente contro qualcuno o qualcosa, bensì la testimonianza di quanto i cittadini italiani intendono la sanità pubblica al primo posto”. A dirlo Raffaele Donini, coordinatore della commissione Salute della conferenza delle Regioni e assessore alla Sanità dell'Emilia-Romagna, a margine della quindicesima conferenza nazionale della Fondazione Gimbe in corso a Bologna.

Donini ritiene che le iniziative per chiedere maggiore attenzione sulla sanità possano anche essere utili. “Oggi siamo in un periodo difficile: il Governo, che è in carica da cinque mesi, non porta certamente la responsabilità di 15 anni di definanziamento. Tuttavia oggi ci sono loro e devono contribuire con noi a dare risposte strutturali”, ha detto Donini. “ Se lo Stato e le Regioni decidono di dare centralità al Servizio sanitario nazionale – ha aggiunto - ci sono gli strumenti finanziari e legislativi per programmare una serie di interventi a breve termine e per condividere visioni a lungo termine. Ci vuole la volontà politica. Oggi non ne sento parlare tantissimo, i cittadini si muovono, ma il dibattito politico tace”.

L'assessore ha evidenziato come l'Emilia-Romagna sia stata definita da questo Governo come il sistema più virtuoso in Italia, “ma non è che qui manchino i problemi”, ha chiarito. “Dobbiamo affrontare al più presto la riorganizzazione dell'emergenza-urgenza, dobbiamo dare una copertura a tutte le aree del territorio per quanto riguarda la sanità territoriale, dobbiamo mettere a terra il Pnrr così come l'abbiamo pensato, e dobbiamo integrare il sociale per la parte sanitaria”, ha detto Donini.

Per l’assessore “c'è tanto lavoro da fare e siamo convinti di avere strumenti per vincere la sfida - ha aggiunto - ma non dobbiamo essere lasciati soli da chi durante la pandemia aveva promesso che le parole tagli e tetti di spesa per il personale non sarebbero state pronunciate mai più".

 

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