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Giovedì 19 OTTOBRE 2023
Codirp a Zangrillo: “Non è solo questione di soldi, serve inversione di rotta”

Non sono stati leggeri i colpi ripetuti inferti dall’inflazione a retribuzioni private della copertura contrattuale dopo l’ultima tornata che ha in larga parte occupato lo scorso anno ma ha riguardato un triennio, il 2019/21, già scaduto. Non è chiaro il meccanismo di effetti e decorrenze di spesa del decreto "anticipi" approvato lunedì insieme all’indice della legge di bilancio, che sposta sulla fine di quest’anno due miliardi di euro destinati al Pubblico Impiego. Si tratta di un anticipo rispetto al rinnovo contrattuale, che arriverà sui cedolini di dicembre, come annunciato dalla premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di lunedì dopo il Consiglio dei ministri. 

Il Segretario Generale della Confederazione Dirigenza Pubblica Codirp, Tiziana Cignarelli, coglie l’occasione dell’incontro Zangrillo-Sindacati a Palazzo Vidoni per riprendere uno dei temi più caro alla Codirp, quello della sburocratizzazione.

"Comprendiamo la sua soddisfazione, signor Ministro, ma ci preme in questa occasione puntare l’attenzione, più che sulle scarne risorse economiche, su altri aspetti strategici che coinvolgono la PA e che ci vedono, come diciamo da molto tempo, estremamente preoccupati. Prima dei contratti ci aspettavamo che alcuni concetti di modernizzazione professionalizzazione, digitalizzazione, qualità e “posto figo”, per usare le sue parole, si traducessero in direttive precise nei confronti dei vertici delle PA, per una loro concreta realizzazione, favorevolmente recepita dalle organizzazioni sindacali, dalle RSU e dal personale tutto".

Sappiamo che è molto difficile tradurre innovazioni e indirizzi nella PA per il filtro diretto, indiretto e trasversale non solo e non tanto dei vertici ma delle ormai storiche dirigenze apicali centrali (burocrazia governante), tuttavia arrivare a sostenere che “la burocrazia è una cosa sana” rischia di essere male interpretato e soprattutto di dare un segnale di “continuismo“ istituzionale ad un sistema pubblico che è riuscito a creare anche la “burocrazia digitale” e che da decenni è, sotto molti profili, agli ultimi posti delle classifiche internazionali ed europee.

Siamo consapevoli che decenni di ritardi e scelte sbagliate hanno coinvolto anche responsabilità di parte sindacale; a maggior ragione le chiediamo un’inversione di rotta, signor Ministro, i soldi sono importanti, ma la qualità del lavoro e la sua efficacia in un ambito strategico quale quello della PA lo sono di più. Ci aspettiamo, al di là di facili entusiasmi per la possibilità di comprare i regali di Natale grazie al “decreto anticipi”, che valorizzi il capitale umano come ha recentemente ricordato al Forum Ambrosetti, ribadendo il suo personale impegno a combattere la narrazione che descrive la Pubblica amministrazione “come una organizzazione di serie B”, la soluzione residua per chi vuole trovare lavoro. Rivolgendosi al pubblico di Villa d'Este a Cernobbio, Lei ha ricordato le misure a cui sta lavorando per lo sviluppo della più grande e complessa organizzazione del Paese, che conta circa 3,2 milioni di dipendenti: il capitale umano, la semplificazione amministrativa e la digitalizzazione. Noi ci siamo quando si tratta di agire».

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