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“Con la legge sull’oblio oncologico abbiamo cancellato le discriminazioni e ridato speranza a chi era guarito per la medicina ma non per la legge dello Stato. Oggi, però per la sanità italiana restano ancora molti elementi di preoccupazione e allarme”. Così la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi nel convegno organizzato da Favo per la XIX giornata nazionale del malato oncologico “Dovremmo rivendicare con orgoglio la legge del 1978 che istituisce il Servizio sanitario nazionale, ma ora dobbiamo far sì che quel patrimonio non venga disperso. È necessario agire su più fronti - spiega -. Per prima cosa incentivare l’omogeneità dei servizi e dei diritti, che deve essere garantita su tutto il territorio nazionale. Oggi non è così e sono preoccupata che l’autonomia differenziata peggiori divari e ingiustizie. Poi aumentare le risorse, che sono troppo poche. Dieci milioni per il piano oncologico nazionale sono poca cosa, così come sono pochi i fondi stanziati per tutta la sanità. Noi di Italia Viva chiedevamo di prendere i 37 miliardi di euro messi a disposizione dal Mes sanitario e che l’asse populista M5S/FdI/Lega ci ha fatto perdere, oggi in Europa chiediamo di riaprire quella linea di finanziamento. Infine dobbiamo investire sul capitale umano, per valorizzare le tante eccellenze tra il personale sanitario e per affrontare il tema della responsabilità medica. Se non diamo una svolta subito rischiamo di non avere più medici e soprattutto di non garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini”, conclude.
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Giovedì 16 MAGGIO 2024
Boschi (IV): “Ancora tanti elementi di allarme”
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