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Venerdì 12 OTTOBRE 2012
Dirigenti in pensione a 70 anni. Smi: “No a sanità gerontocratica”

Il Sindacato dei Medici Italiani è contrario all’approvazione dell’emendamento che ha innalzato a 70 anni l’età pensionabile per i medici dirigenti, allo stesso tempo denuncia “la forte opposizione” a una analoga richiesta formulata da Fimmg, Fimp e Sumai rispetto ai medici del territorio.
 
“Stiamo disegnando una sanità sempre più vecchia e precaria – afferma il segretario nazionale Salvo Calì – da un lato il blocco del turn over, dall’altro l’innalzamento dell’età pensionabile e la proliferazione di contratti precari e a tempo determinato. In questo modo il ricambio generazionale rimane solo un miraggio e l’entrata nel modo del lavoro di migliaia di giovani medici una chimera. Non solo: se poi anche gli altri sindacati del territorio danno copertura a questo tipo di operazioni, allora la situazione diventa grottesca”.
 
“Infatti, in un documento ufficiale rivolti ai presidenti delle Commissioni Parlamentari che si stanno occupando della conversione in legge del Decreto Balduzzi – prosegue il segretario Smi - è apparsa anche la proposta di “riportare a 70 anni il pensionamento obbligatorio dei sanitari convenzionati. Ancora una volta si avanzano proposte in contrapposizione agli interessi dei medici e senza alcuna consultazione della base”.
 

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