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02 NOVEMBRE 2014
Giovani Medici (Sigm): "Se Miur avesse rivolto giusta attenzione a test, errore non si sarebbe verificato"

"Già nelle scorse settimane avevamo chiamato il Ministro Giannini ad un’assunzione di responsabilità al fine di garantire il regolare svolgimento dell’iter concorsuale, a fronte di criteri di distribuzione dei candidati che avrebbero configurato situazioni critiche, poiché in molte situazioni candidati compagni di studi universitari avrebbero svolto le prove presso la sede di conseguimento della laurea sotto la vigilanza di personale amministrativo appartenente alla medesima amministrazione universitaria. Tuttavia mai ci saremmo aspettati che si potesse verificare un tale errore organizzativo ai danni di migliaia di giovani medici aspiranti specializzandi, che da mesi, e talora sino un anno e mezzo, attendevano di cimentarsi nel concorso". E’ la dura valutazione espressa dai Giovani Medici (Sigm) in relazione all’annullamento delle prove per l’accesso alla specializzazione.

“Gli errori non si sarebbero potuti verificare – attacca una nota - se i vertici del Ministero avessero rivolto le giuste attenzioni alle vite di 12000 persone. Peraltro, si sta configurando un danno non soltanto a migliaia di giovani, ma anche alla cittadinanza, nella misura in cui è noto che in molti casi sono i medici specializzandi a reggere le sorti dei reparti, e da circa un anno manca dalle corsie una intera coorte di medici in formazione - incalzano i Giovani Medici - Abbiamo offerto il nostro contributo costruttivo al Miur per realizzare un concorso che si poneva in discontinuità culturale rispetto al passato, ma le nostre proposte non sono state apprezzate e recepite. E questi sono oggi i risultati. Il Ministro ne tragga le dovute conseguenze!”.

I Giovani Medici chiedono quindi un autorevole intervento del Presidente Renzi, “affinché nel primo provvedimento di spesa utile vengano vincolate risorse aggiuntive per aumentare il numero di contratti per l'accesso alla formazione post lauream dei medici e per sanare questo grave vulnus. La formazione dei medici è un asset strategico, ed il sistema formativo è oggi minato alle fondamenta oltre che da imperdonabili errori organizzativi, anche dall’assenza di programmazione dei fabbisogni di professionalità, dal proliferare degli accessi in sovrannumero ai corsi di laurea in medicina, nonché da ipotesi maldestre di inserimento dei medici in ospedaletti periferici del Servizio Sanitario Nazionale senza un’adeguata formazione. E’ giusto che l’opinione pubblica sia informata delle gravi ricadute di tali eventi”.
 

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