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Mercoledì 04 FEBBRAIO 2015
D’Ambrosio Lettieri (Fi): "Complessivamente buon lavoro su aggiornamento, ma no a nozze coi fichi secchi"

“Al netto di una valutazione più approfondita del documento relativo all’aggiornamento dei Lea, ritengo che, in base a quanto illustratoci oggi in Commissione Sanità dal ministro Lorenzin, complessivamente sia stato fatto un buon lavoro, ma mi auguro che non si facciano le nozze coi fichi secchi. Tra gli altri punti, apprezzo in particolare il fatto che sia stato affrontato il delicato tema dell'assistenza specialistica ambulatoriale e protesica con riferimento al Nomenclatore tariffario di cui si attendeva un aggiornamento dal lontano 1999. Valuto positivamente anche il documento metodologico con cui si stabiliscono criteri e metodi operativi per un aggiornamento periodico dei Lea, evitando così il rischio che si determino, come oggi accade, gravissime esclusioni dall'accesso alle prestazioni sanitarie per tanti pazienti. Penso in particolare ai portatori di malattie rare. Resta, però, un grande punto interrogativo legato alle risorse economiche disponibili. Temo, infatti, che le somme stanziate per l'aggiornamento dei Lea siano assolutamente insufficienti a garantirli. Si determinerebbe, se così fosse, un gravissimo pregiudizio rispetto alla universalità del Ssn". Così Luigi d’Ambrosio Lettieri, capogruppo FI in Commissione Igiene e sanità del Senato, a margine dell’audizione del ministro Lorenzin nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Ssn, sul documento di aggiornamento dei Lea, presentato stamane in Conferenza Stato-Regioni.
 
"Non aiuta neanche il previsto taglio di due miliardi al Fondo sanitario nazionale. A questo proposito ritengo che le Regioni farebbero un grave errore a sostenere questa strada che equivarrebbe, praticamente, ad un nuovo taglio lineare dagli effetti deleteri e dirompenti sul piano della sostenibilità sociale, considerato che ad una contrazione di risorse corrisponderebbero tagli a servizi e prestazioni, aumento delle tasse e, paradossalmente, proprio la negazione dei livelli essenziali di assistenza. La risposta non si può trovare nel taglio delle risorse - ha concluso il senatore di Fi - ma una seria lotta alla corruzione e agli sprechi a livello regionale, accompagnata dall’attivazione di buone prassi per garantire appropriatezza dei ricoveri, del percorso diagnostico, delle cure e dell’assistenza”. 

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