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Sabato 30 MAGGIO 2015
Mangiacavalli (Ipasvi): "Dati Aran sono campanello d'allarme. Riaprire la contrattazione ferma da 5 anni"

“Ciò che è più grave è che il livello più basso di welfare aziendale si registri proprio nel settore dove forse di questo ci sarebbe più bisogno. I dipendenti del Ssn (e tra questi in particolare proprio gli infermieri) sono tra i più soggetti a infortuni professionali (il 70% sono donne) e a stress da lavoro (quasi il 70% degli infermieri si dichiara ‘sfinito’ dai ritmi di lavoro a cui è sottoposto e circa il 60% dichiara che tutto questo ha influenze negativa anche sulla propria vita di tutti i giorni). Né si possono considerare eventuali situazioni migliori a livello di contrattazione integrativa, sicuramente encomiabili, ma che non coinvolgono il personale sottoposto alle stesse condizioni di lavoro in tutto il Paese". Così Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione dei Collegi Ipasvi, commenta il rapporto semestrale dell'Aran.

"I dati dell’analisi Aran dovrebbero essere un campanello d’allarme per i sindacati che, presto si spera, dovranno riaprire la contrattazione ferma ormai da cinque anni e che potrebbero e dovrebbero considerare queste voci anche a prescindere dagli aumenti contrattuali possibili, soprattutto per gli effetti positivi che queste hanno sulla motivazione e sulla produttività del personale. Rattrista poi l’ulteriore conferma degli andamenti delle retribuzioni: non c’è molto da aggiungere ai dati già sottolineati nell’ultimo periodo, ma c’è comunque di che preoccuparsi anche riguardo alle proiezioni che l’Aran fa. Un aumento dell’1% legato ai fondi accessori è infatti comunque del tutto insufficiente a coprire gli effetti dell’inflazione. E questo - conclude - se non si corre ai ripari, porta e porterà il valore delle retribuzioni sempre più in basso”.  

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