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Giovedì 02 LUGLIO 2015
Assobiomedica: “Regioni rivedano misure su dispositivi medici. Ssn a rischio”

“Le misure previste dall’intesa Stato-Regioni, che fissano un tetto di spesa per i dispositivi medici pari al 4,4%, sono irrealistiche e porteranno al collasso della Sanità. Perché senza dispositivi medici all’interno di un ospedale è impossibile erogare alcun i prestazioni sanitarie, neppure la più semplice. Per non sforare il tetto ed evitare il payback la spesa in dispositivi medici dovrebbe essere abbattuta di un ulteriore 15%, quando i prezzi sono già calati del -25%, abbassando la qualità dell’assistenza sanitaria a livelli che non possono considerarsi accettabili. Lanciamo un appello alle Regioni affinché rivedano l’intesa e trovino soluzioni appropriate e sostenibili per la tutela della salute dei cittadini. Soluzioni che Assobiomedica ha ipotizzato in un documento, inviato nei giorni scorsi ai Presidenti e Assessori alla Salute di tutte le Regioni, nel quale vengono prospettati interventi che porterebbero risparmi per oltre 2 miliardi di euro entro il 2016”. Questo l’appello lanciato del Presidente di Assobiomedica, Luigi Boggio, a poche ore dalla Conferenza Stato-Regioni in procinto di siglare l’intesa sui tagli di 2,4 miliardi alla Sanità per il 2015.
 
“Il meccanismo del payback per i dispositivi medici – ha dichiarato il Presidente Boggio - è in contrasto con i principi della Costituzione, viola le leggi della concorrenza e non porterà benefici nelle casse regionali. Immediate, invece, sarebbero le ripercussioni negative per le imprese che dovrebbero comunque subito accantonare nei propri bilanci appositi fondi per rischi e oneri, rinunciando di conseguenza a circa 1 miliardo di euro nel triennio che comporteranno una riduzione degli investimenti in ricerca e innovazione e di migliaia di posti di lavoro qualificati. Si tratta, inoltre, di un sistema che mette le imprese di dispositivi medici nelle condizioni di non poter scegliere se fornire o meno gli ospedali pena l’imputazione di  interruzione di pubblico servizio”.
“A un anno dall’approvazione del Patto per la Salute – ha concluso Boggio -, che faceva ben sperare sul futuro della nostra Sanità e che purtroppo resta ancora largamente inapplicato, ci troveremo invece con delle misure incostituzionali che provocheranno una quantità esorbitante di ricorsi e, anziché incrementare le casse regionali, le svuoteranno per  sostenere alle spese legali”.
 

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