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Lunedì 11 APRILE 2011
Le farmacie del centro restano nei container

E in container sono destinate a restare ancora a lungo le sette farmacie del centro storico, distrutte o rese inagibili dal sisma. Il loro destino è agganciato a quello della città e al momento nessuno si sbilancia in previsioni. “I farmacisti stanno nella situazione dei primi giorni di emergenza – spiega Piergiovanni Battibocca, titolare di una farmacia andata distrutta – Federfarma e Fofi ci hanno dato un aiuto, è stata emanata un’ordinanza per andare in deroga alla pianta organica (5 mesi dopo il sisma), ma l’emergenza non è finita, anzi, direi che ci stiamo proprio nel bel mezzo”. “I disagi sono anche avvertiti dai cittadini per cui è cresciuta la vendita di antidepressivi”, spiega il farmacista.
Secondo il bollettino della Società italiana di farmacia ospedaliera, le prescrizioni di farmaci antidepressivi da parte dell’azienda sanitaria aquilana, infatti, sono aumentate del 37% e del 129% quelle di antipsicotici, a sei mesi dal sisma. “Purtroppo le farmacie che erano al centro della città – spiega il presidente degli Ordini dei farmacisti de L’Aquila,Angela Pellacchy – resteranno nei container fino a quando il centro storico non sarà ricostruito. Siamo riusciti a far approvare la temporanea ricollocazione delle farmacie ma i disagi non sono finiti, basti pensare che prima del sisma i turni venivano decisi una volta l’anno, oggi a più di un anno vengono fatti una volta al mese”. Il problema, però, sono sempre i container. “Certo, si potrebbero trovare dei luoghi in muratura ma c’è una enorme difficoltà nell’individuarli soprattutto per l’aumento dei prezzi degli affitti che si è registrato dopo il terremoto. Noi non ci lamentiamo – spiega la Pellacchy – abbiamo ricevuto molti aiuti per cui dobbiamo ringraziare molte persone, il fatto è che dopo più di un anno chiediamo una maggiore collaborazione da parte delle istituzioni”.

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