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Lunedì 30 MAGGIO 2011
Conti (mmg, Viterbo): "Ci hanno trasformati in meri esecutori di volontà altrui"

Il contributo di Giuseppe Conti, medico di medicina generale, Viterbo
La medicina e i medici non sono solo ospedalieri. I circa 200 mila medici ospedalieri e dei servizi assistono quotidianamente meno di 40 mila pazienti al giorno. Ci sono altri medici, quelli del territorio, i medici di medicina generale, ovvero i medici di famiglia, che in 70 mila assistono oltre 55 milioni di cittadini al giorno. I tagli e il mancato investimento in quella direttiva, per una opzione politica di una sanità prettamente ospedaliera, ha stravolto culturalmente e tecnicamente la capacità dei medici di contraffacciarsi all'utente giornaliero. D'altra parte la globalizzazione salutistica della persona e la possibilità di allontare, per quanto possibile, lo stato di malattia, agevolata dalla pubblicità dei mass media, ha reso un cattivo servizio alla medicina del territorio.
Questa si è trovata impreparata alla svolta culturale ed economica imposta dalla politica del contenimento della spesa e delle risorse, nè ci sono state da parte dalle istituzioni agevolazioni per un miglioramento pratico della condizioni mediche sanitarie nel territorio.
Il medico di famiglia si sente solo di fronte ad un "mostro" costituito da tickets, esensioni, note, appropriatezza, risparmio, liste di attesa, generici, certificazioni on line etc. etc. Un mostro pieno di burocrazia che inficia le capacità del medico di relazionarsi con il paziente, di elaborare un percorso proprio diagnostico, terapeutico e preventivo.
Tagli e assenza di tecnologie elementari hanno portato il medico di famiglia ad essere un mero esecutore di volontà altrui e non l'allievo di Ippocrate che probabilmente quando ha scelto questa professione pensava di diventare.
 

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