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Giovedì 05 OTTOBRE 2017
Breast Unit: in 10 Regione non ce ne è traccia

Le cittadine italiane lo hanno capito: il 70% di quante si trovano ad affrontare un tumore al seno si rivolge a una Breast Unit, dove si cura meglio e si guarisce di più. Eppure la metà delle Regioni italiane non ha nemmeno recepito la legge che rende obbligatori questi centri specializzati mentre l’altra metà non ne ha ancora completato l’organizzazione. È questo il quadro emerso oggi dal convegno “Tumore al seno in Italia”, voluto dalla Senatrice Laura Bianconi e organizzato da Europa Donna Italia, Senonetwork Italia Onlus e la European School of Oncology.

“Le dichiarazioni del ministro Lorenzin ci confortano; ci auguriamo che ora vengano adottate concrete misure per assicurare la messa a regime delle Breast Unit in tutto il territorio nazionale” ha commentato Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia, commentando l’intervento di Beatrice Lorenzin all’evento.

“Siamo partiti bene cinque anni fa: la commissione ministeriale ha messo a punto le Linee guida per le Breast Unit italiane che sono un modello in tutta Europa, dal 2014 sono diventate un decreto vincolante per tutte le Regioni ed è stato anche istituito un gruppo di lavoro incaricato di monitorare la situazione nazionale”, ha dichiarato Corrado Tinterri, membro della commissione ministeriale per i centri di senologia. “Da due anni però – ha proseguito - il gruppo di lavoro è fermo e non è più stato convocato, la situazione delle Breast Unit in Italia è rimasta senza controllo con il risultato che a oggi le donne non hanno ancora riferimenti certi e molte cittadine del Sud sono costrette a migrare in altre Regioni per farsi curare come prevede la legge”.

Dal monitoraggio condotto da Europa Donna Italia risulta che 7 Regioni hanno recepito la legge – cioè le linee di indirizzo validate dalla Conferenza Stato-Regioni - e identificato con delibera le strutture destinate a far parte della rete regionale (Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte-Valle D’Aosta e Veneto). Le Regioni che hanno recepito la legge ma non hanno ancora indicato le strutture preposte sono 4 (Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Umbria) mentre sono addirittura 10 le Regioni che non hanno recepito la legge (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia-Giulia, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Trentino).

“Per concludere bene questa legislatura dobbiamo dare un segno tangibile di impegno alle donne italiane”, ha dichiarato la Senatrice Bianconi. “Contiamo sull’appoggio della Commissione Igiene e Sanità e di tutti i Senatori e Parlamentari sensibili alla causa della salute delle donne affinché la legge sulle Breast Unit sia effettivamente e rapidamente applicata in tutte le Regioni e in tutta Italia” ha concluso Rosanna D’Antona.

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