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Giovedì 25 NOVEMBRE 2021
In piazza contro la violenza che subiscono le donne medico



Gentile direttore,
parlando di violenza di genere, non è raro, neanche tra colleghe e colleghi medici, inciampare in posizioni scettiche o benaltriste, sintetizzate in domande ricorrenti quali, ad esempio, “siamo sicuri che i dati della violenza degli uomini sulle donne siano corretti?” oppure “e la violenza delle donne sugli uomini?”.
 
Nascoste dietro queste domande, presentate come dimostrazione di onestà intellettuale e di sincero desiderio di approfondimento e conoscenza del tema, si cela in realtà la volontà di mettere in dubbio l’esistenza stessa della violenza di genere da parte degli uomini sulle donne.
 
Come professionisti siamo vittime della costante e sistemica ignoranza su questo argomento e della mancata volontà di fare formazione su questi temi, reputati, spesso, secondari agli aspetti più strettamente clinici.
 
Per questo abbiamo lanciato la campagna per una Medicina Transfemminista (https://chisicuradite.wordpress.com/category/le-nostre-campagne/medic%c9%99-transfemminst%c9%99/): per fare luce laddove il nostro modo di rapportarci è discriminatorio, per capire quando stiamo negando il diritto alla salute per questioni di genere o quando esercitiamo violenza nell'approcciarci con unə collegə o unə pazientə.
 
Per questo abbiamo deciso di scendere in piazza il 27 Novembre 2021 con Non Una Di Meno, per dichiarare al mondo medico che è ora di cambiare rotta. Non è più accettabile l’orientamento patriarcale che è stato dato alla nostra formazione.
 
La discriminazione di genere è una malattia che affligge anche la nostra professione, le cui terapie sono: coraggio, formazione ed informazione.
 
Per Noemi e tutte le donne altre 249 donne che, ad oggi, hanno denunciato le molestie subite da un finto ginecologo.
Per Elisa, che si è vista negare un certificato medico sportivo perchè transgender.
Per Fabiana, che ha subito violenza ostetrica.
Per Sara, suicidatasi per sospetti abusi e mobbing nel reparto in cui lavorava.
Per tutte le identità che tutti i giorni devono con coraggio affrontare le conseguenze di abnegazione di diritti o il rischio di violenza da parte del sistema ciseteronormativo che le circonda, anche in ambiente sanitario, per negligenza o ignoranza sulle questioni di genere.
 
Audre Lorde, poetessa statunitense, scriveva "We were never meant to survive" ricordando l'importanza dell'espressione e dell'empatia tra esseri umani: questo modello di società a stampo patriarcale opprime e nasconde minacciosamente tutte le identità diverse dall'uomo bianco cis ed etero.
 
Vogliamo essere parte del movimento che mette in discussione quel sistema e vogliamo invitare anche tutte e tutti voi a farlo ogni giorno, nel linguaggio, nelle azioni, nelle relazioni, ed in piazza il 27 novembre, a Roma. Noi ci saremo.
 
Chi si Cura di Te?

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