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Giovedì 02 DICEMBRE 2021
Con la legge Omnibus che modifica la Riforma sanitaria risolti i rilievi della Corte Costituzionale

Le disposizioni bocciate dalla Corte dopo l’impugnazione del Governo riguardavano la nomina dei DG, gli elenchi regionali degli idonei ai vertice delle aziende e degli enti del Ssr e l’amministrazione straordinaria delle aziende sanitarie. La legge destina inoltre significative risorse, tra cui ulteriori quasi 1,5 milioni di euro per il 2021-2023 destinate al ristoro forfettario delle spese sostenute dagli specializzandi delle facoltà di Medicina degli Atenei di CA e SS. Altri 350.000 euro destinati ad incrementare le borse di area sanitaria non medica. LA LEGGE

Lo avevano rassicurato al nostro giornale fonti dirette della Regione Sardegna e ora la legge Omnibus, all’art. 34, ha previsto diverse modifiche alla legge regionale n. 24 del 2020 in materia di riforma del sistema sanitario, tra le quali quelle che erano state impugnate dal governo e bocciate dalla Corte Costituzionale.

In proposito, si ricorda, che oggetto della contestazione, nello specifico, erano il comma 2 dell’articolo 11, il comma 1 dell’articolo 13, il comma 9 dell’articolo 47, “concernenti – come aveva riportato il Cdm -, rispettivamente, la nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie, gli elenchi regionali degli idonei alle cariche di vertice aziendali e la nomina dei commissari straordinari delle aziende sanitarie”.

Oltre alle modifiche apportate alla legge regionale n. 24 del 2020, la Omnibus destina inoltre, tra diverse aree di interesse, significative risorse anche per le politiche sociali e sanità. Tra i vari investimenti, si hanno il potenziamento della medicina specialistica ambulatoriale extraospedaliera negli anni 2021, 2022 e 2023, per la quale sono state destinate euro 8500000,00 all’Azienda per la tutela della Salute; si autorizza la spesa di euro 200.000 per ciascuno degli anni 2021 e 2022 finalizzata alla fornitura di presidi medici e tecnologici per la prevenzione dell'alopecia indotta dai trattamenti chemioterapici per tutte le unità operative di oncologia degli ospedali pubblici della Sardegna; ed è anche autorizzata la spesa complessiva di euro 900.000 nel triennio 2021-2023 a favore dell'AOU di Sassari per il miglioramento della programmazione dell'assistenza ai pazienti affetti da sclerosi multipla e altre patologie demielinizzanti del sistema nervoso centrale.

Ancora, euro 400.000 per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, andranno a favore del Centro sclerosi multipla dell'ospedale R. Binaghi di Cagliari per l’innovazione tecnologica; euro 500.000 sempre per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 saranno invece finalizzati alla concessione di un contributo alle diocesi, per la gestione di strutture destinate al sostegno delle famiglie con bambini affetti dalla Sindrome di Asperger o da Sclerosi multipla; mentre per quanto riguarda la remunerazione delle prestazioni aggiuntive del personale dipendente impiegato nell'attività di somministrazione dei vaccini contro il SARS-COV-2, è stata autorizzata per l'anno 2021 l'ulteriore spesa di euro 13.000.000.

Per gli interventi educativi ed attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e allo stalking, è stata resa disponibile la spesa di euro 1.000.000 per ciascuno degli anni 2022 e 2023; sul potenziamento della medicina dell'emergenza territoriale, è stato previsto il finanziamento ulteriore di euro 488.794 negli anni 2021-2023.

Tra le tante voci citate dalla norma, vi sono anche ulteriori risorse, a quelle previste per i contratti di formazione specialistica, di euro 167.000 per  l'anno 2021, euro 500.000 per l'anno 2022 ed euro 800.000 per l'anno 2023, destinate al ristoro forfettario delle spese sostenute dagli specializzandi delle facoltà di medicina degli Atenei di Cagliari e Sassari, per i periodi di formazione svolti presso strutture sanitarie della regione stessa, ma che si trovano al di fuori dei Comuni di Cagliari e Sassari. In ultimo, è stata prevista la spesa di euro 350.000 per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, al fine inoltre di incrementare le borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione di area sanitaria non medica.
 
Elisabetta Caredda

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