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Lunedì 06 DICEMBRE 2021
I sindaci del Trasimeno chiedono confronto a Coletto

I primi cittadini segnalano “la drastica riduzione da 12 a 5 distretti, prevede la soppressione di quello del Trasimeno che viene inspiegabilmente accorpato a Città di Castello”, da qui l’invito dei sindaci all’assessore per il 15 dicembre a Paciano, sede dell’Unione dei Comuni, “per un confronto sul futuro della sanità territoriale”. La proposta degli amministratori per il Piano sanitario regionale era stata di segno opposto.

“Il nuovo Piano sanitario dell’Umbria, recentemente preadottato dalla Giunta regionale, con la drastica riduzione da dodici a cinque distretti, prevede la soppressione di quello del Trasimeno che viene inspiegabilmente accorpato a Città di Castello. I sindaci degli otto comuni del Trasimeno hanno pertanto invitato l’assessore regionale Coletto per il 15 dicembre a Paciano, sede dell’Unione dei Comuni, per un confronto sul futuro della sanità territoriale”: a renderlo noto sono gli stessi amministratori.

“Il tema principale - spiegano nella nota - è la distanza, marcata, tra il Piano sanitario regionale e la proposta che i sindaci del Trasimeno avevano redatto con l’aiuto di tanti operatori sanitari e integrato poi nei progetti per il Piano nazionale di ripresa e resilienza presentati assieme a Perugia e Corciano nello scorso aprile”.

“Tale proposta, aggiornata anche dopo l’incontro di giugno con l’assessore Coletto - spiegano i sindaci in una nota -, teneva conto delle specificità del comprensorio del Trasimeno, razionalizzando i servizi senza sovrapposizioni e prevedendo di assegnare una specializzazione sanitaria distinta per ogni territorio, avvicinando quindi il servizio sanitario alle esigenze dei cittadini”.

“Questa visione però – lamentano gli amministratori del Trasimeno - non è stata raccolta nel Piano sanitario regionale licenziato dalla Giunta Tesei. Per questo gli otto Sindaci del comprensorio, sottolineando come la pandemia abbia insegnato a tutti il valore imprescindibile di una sanità di prossimità efficace e pubblica, chiedono unitariamente un immediato confronto con le autorità regionali, ritenendo che questa fase storica, con la possibilità di grandi investimenti per i servizi essenziali, debba essere colta – concludono - soprattutto in territori come il Trasimeno, dove la perdita di professionalità e lo sfilacciamento di una risposta sanitaria integrata è risultata più evidente negli ultimi anni”.

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