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Lunedì 23 LUGLIO 2012
Spending review. Mandelli (Fofi): "Un taglio dopo l'altro si abolisce il Ssn"

Insistere sulla linea dei tagli come si sta facendo oggi conduce ad abolire nei fatti il servizio sanitario universalistico senza volerlo dire apertamente e, soprattutto, scaricando la responsabilità oggi sui farmacisti - domani su qualcun altro - che hanno “rifiutato i sacrifici”

Le ultime misure economiche sulla farmaceutica stilate dal Governo risentono a mio parere di una grave contraddizione. Si ritiene che la sanità debba dare un ulteriore contributo al risanamento del paese (e questo accade ormai ogni pochi mesi) ma il grosso degli interventi si concentra sull’unico settore, l’assistenza farmaceutica territoriale, che anno dopo anno rispetta i limiti di spesa, consente un tracciamento completo dei consumi (con ovvie ricadute sulla verifica dell’appropriatezza) e ha l’ulteriore ricaduta positiva di costituire una rete capillare di presidi territoriali. Niente di nuovo, certamente, rispetto alle manovre precedenti. La differenza, però, è che questa volta si è davvero raggiunto il tetto degli interventi compatibili con la sopravvivenza del servizio farmaceutico. E non soltanto di quello, se ormai non passa giorno senza che tutti gli attori, dall’industria del farmaco di ricerca e del generico alle aziende della distribuzione intermedia, facciano presente come ormai sia in gioco la stessa sopravvivenza del comparto farmaceutico.

Occorre ridurre la spesa ulteriormente? E sia, ma agendo semplicemente sul piano contabile, senza considerare le modalità organizzative del servizio sanitario, le funzioni svolte da ogni singolo settore si rischia di rompere il meccanismo, di far venire meno la prestazione pattuita con i cittadini. E nel caso del servizio farmaceutico, in primo luogo la capillarità dell’accesso al farmaco, la stessa che si voleva aumentare – in teoria - attraverso le liberalizzazioni. Quello che occorre realmente è una riforma complessiva del sistema, a partire dalla remunerazione della farmacia, che consenta di realizzare economie attraverso l’efficienza, mantenendo il servizio al cittadino e, semmai, ampliandolo. Insistere sulla linea dei tagli come si sta facendo oggi conduce ad abolire nei fatti il servizio sanitario universalistico senza volerlo dire apertamente e, soprattutto, scaricando la responsabilità oggi sui farmacisti - domani su qualcun altro - che hanno "rifiutato i sacrifici".

Andrea Mandelli
Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani

 

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