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Giovedì 23 DICEMBRE 2021
Covid. La variante Omicron avanza rapidamente in Italia, ma a macchia di leopardo. Presenza stimata al 28,2% a livello nazionale
In alcune aree del Paese è infatti già causa dell’80% delle infezioni mentre in altre è quasi del tutto assente. A livello nazionale la sua diffusione è del 28,2% secondo l'esito della flash survey condotta dall'Istituto superiore di sanità su campioni notificati il 20 dicembre e quindi risalenti a giorni precedenti. È quindi certo che il dato attuale sia già pi alto. Questi i dati emersi questa mattina nel corso della cabina di regia riunitasi per studiare possibili nuove misure per contrastare l'avanzata di Omicron.
La variante Omicron conquista terreno rapidamente anche in Italia come nel resto d'Europa anche se al momento la sua diffusione sembra essere a macchia di leopardo. In alcune aree del Paese è infatti già causa dell’80% delle infezioni mentre in altre è quasi del tutto assente. A livello nazionale la sua diffusione è del 28,2% secondo l'esito della flash survey condotta dall'Istituto superiore di sanità su campioni notificati il 20 dicembre e quindi risalenti a giorni precedenti. È quindi certo che il dato attuale sia già più alto.
Questo quanto attenzionato questa mattina nel corso cabina di regia alla presenza del presidente del Consiglio Mario Draghi, del presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, del presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli e dei capigruppo di maggioranza. Sono allo studio le nuove misure per contrastare l’avanzata di Omicron in vista delle festività.
L’analisi si è basata su circa 2mila tamponi raccolti in 18 regioni in cui sono stati considerati come possibili positivi a Omicron quei campioni in cui risultava mancante uno dei tre geni che normalmente viene ricercato nei test diagnostici molecolari (cosiddetto S gene dropout) o altri test di screening per escludere la presenza della variante delta, al momento ancora dominante. Una indicazione più precisa sulle stime di prevalenza verrà dal completamento della flash survey, i cui risultati arriveranno il 29 dicembre, mentre una nuova flash survey è già programmata per il 3 gennaio per valutare strettamente l’evoluzione della situazione epidemiologica. Confrontando i risultati della flash survey condotta con la raccolta dei campioni il 6 dicembre e quelli di questa stima preliminare il tempo di raddoppio della variante risulta di circa due giorni in linea con quello già trovato in altri paesi europei.
“Anche se i risultati sono ancora preliminari, la stima conferma la grande velocità di diffusione della variante, che sembra dare focolai molto estesi in breve tempo e si avvia ad essere maggioritaria in breve tempo, come sta già avvenendo in diversi altri paesi europei – spiega il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro -. In base ai dati oggi disponibili le armi a disposizione sono la vaccinazione, con la terza dose tempestiva per chi ha già completato il primo ciclo, e le misure, individuali e collettive, per limitare la diffusione del virus, dall’uso delle mascherine alla limitazione dei contatti e degli assembramenti”.
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