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Venerdì 31 DICEMBRE 2021
Monitoraggio Covid. Impennata dell’incidenza settimanale che arriva a 783. Su anche l’Rt a 1,18. Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia vanno in zona gialla

È quanto emerge dal report settimanale di Iss e Ministero della Salute. Più che raddoppiata l’incidenza settimanale rispetto ai 351 della scorsa rilevazione. Sale anche l’indice di contagiosità rispetto all’1,13 di 7 giorni fa. Cresce occupazione dei letti in ospedali e altre 4 regioni in giallo da lunedì. IL REPORT - SLIDE ISS

L’incidenza settimanale raggiunge il livello record 783 casi per 100 mila abitanti. Una crescita più che doppia rispetto ai 351 della scorsa settimana. Sala anche l’indice Rt a 1,18 rispetto all’1,13 della scorsa rilevazione. In aumento ancora le soglie di occupazione dei letti ospedalieri con Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia che da lunedì raggiungeranno in giallo Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Pa Bolzano, Pa Trento e Veneto.
 
“L’attuale scenario di crescita dell’utilizzo dei servizi ospedalieri osservato nell’ultima settimana, associato alle progressive evidenze che arrivano da altri Paesi Europei, rende necessario invertire la tendenza per evitare condizioni di sovraccarico dei servizi sanitari, già oggi fortemente impegnati”, si legge nel report.
 
“L’attuale situazione – prosegue - caratterizzata da elevata incidenza pari ad oltre 15 volte la soglia dei 50 casi settimanali per 100.000 abitanti non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento pari al 21% ed in continua e costante diminuzione”.
 
“L’epidemia – si evidenszia - si trova in una fase delicata ed un ulteriore rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è altamente probabile. Alla luce della elevata incidenza e della circolazione della variante Omicron di SARS-CoV-2, è necessario il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e riducendo le occasioni di contatto ed evitando in particolare situazioni di assembramento”.
 
 
Ecco i dati principali emersi dalla cabina di regia:
L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare rapidamente: 783 vs 100.000 abitanti (24/12/2021 - 30/12/2021) vs 351 per 100.000 abitanti (17/12/2021 – 23/12/2021), dati flusso ministero Salute.

Nel periodo 7 dicembre – 20 dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,18 (range 1,13 – 1,22), leggermente in aumento rispetto alla settimana precedente ed ancora al di sopra della soglia epidemica. É stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,11 (1,07-1,13) al 20/12/2021 vs Rt = 1,11 (1,07-1,14) al 13/12/2021.

In aumento il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 12,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre) vs il 10,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 17,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre)   vs il 13,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 dicembre).

2 Regioni/PPAA sono classificate a rischio alto, 18 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato secondo il DM del 30 aprile 2020. Tra queste, sette Regioni/PPAA sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il DM del 30 aprile 2020. Una Regione/PA è classificata a rischio basso.
Numerose Regioni/PPAA riportano una singola allerta di resilienza. Due Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.

In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (124.707 vs 62.669 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (21% vs 27% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 45%) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (31% vs 28%).
 

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