quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 11 FEBBRAIO 2022
Strutture per Anziani, attualità e prospettive: tra pandemia, esigenze di personale, innovazioni e PNRR



Gentile direttore,
la pandemia ha colpito gravemente la popolazione anziana, in particolare modo nel primo anno e nelle RSA. Oggi, grazie alla estesa campagna vaccinale e alle misure di prevenzione e contrasto messe in campo dai sistemi sanitari regionali, insieme alle Case di riposo, si è riusciti a limitare fortemente il contagio tra le persone anziane. Attualmente, nella fase più acuta della pandemia, si registrano solo occasionali casi di contagio, quasi sempre asintomatici. In questi due anni la pandemia ha messo in evidenza importanti criticità del sistema, principalmente per la tutela della salute della popolazione anziana, criticità che possono e devono oggi essere affrontate, anche grazie a nuovi strumenti e risorse, come quelli del PNRR.

Abbiamo letto con interesse l'appello della Società Italiana di Gerontologia per promuovere una cultura e un approccio geriatrico presso i medici di medicina generale e nei servizi domiciliari e nelle RSA. Purtroppo, nella maggior parte delle Case di riposo, dove la presenza di persone anziane con quadri clinici di co-morbillità e di polipatologie croniche è ormai prevalente, si registra una carenza strutturale di personale infermieristico, mediamente del 30% con punte percentuali preoccupanti che mettono in crisi la gestione dei servizi e la qualità delle cure, così come un’organizzazione sanitaria non continuativa e poco efficace laddove la stessa si articola intorno ai medici di medicina generale, in luogo del medico fisso di struttura e del direttore sanitario. In questo senso auspichiamo che la proposta del geriatra vada nella direzione di una qualificazione e continuità delle cure mediche all’interno delle RSA, che potrebbe rendere tali strutture maggiormente attrattive anche per gli infermieri.
 
Naturalmente, le problematiche delle cure e dell’assistenza dell’invecchiamento della popolazione sono più complesse e l’introduzione della figura del geriatra, per quanto utile, da sola non può essere risolutiva, in particolare modo a livello territoriale. Qui devono invece trovare piena realizzazioni i nuovi modelli e strumenti previsti dal PNRR, ovverosia le COT, le Case della comunità e gli Ospedali della comunità che sono strutture a bassissima intensità medica e ad alta intensità assistenziale infermieristica. Ciò potrebbe produrre una reale presa in carico del paziente fragile e anziano, in particolare da parte del MMG e del  Distretto, veri snodi decisivi della piattaforma di riforme che sta venendo avanti con il PNRR. 
 
In questa prospettiva l’MMG diventa il Responsabile clinico del paziente, supportato da una serie ormai ineludibile di professionalità, oltre a quella del geriatra, ovvero cardiologi, diabetologi, pneumologhi, neurologhi, riabilitatori.

E tutto ciò deve essere completato dalla rete dei Servizi Sociali dei Comuni. Solo così diminuiranno gli accessi in PS, non saranno occupati posti letto ospedalieri, ci sarà maggiore turno over nei servizi intermedi territoriali e più assistenza a domicilio. Solo così preserveremo più a lungo l’autonomia delle persone e la loro permanenza a domicilio.

Giuseppe Napoli
Presidente di Federsanità FVG e Vicario Nazionale

Giovanni Di Prima                            
Coordinatore Direttori Generali Strutture per Anziani di Federsanità ANCI FVG

© RIPRODUZIONE RISERVATA