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Giovedì 17 FEBBRAIO 2022
Al via Casa e Ospedale di comunità di Sant’Angelo Lodigiano

Primo hub del territorio aperto 7 giorni su 7 con il medico specialista presente dalle 8 del mattino alle 20, e quello di guardia dalle 20 sino alle 8 del mattino. Sono inoltre in via di realizzazione altre quattro Case (a Zelo Buon Persico, Lodi, Codogno e Casalpusterlengo) e un altro Ospedale di Comunità nel presidio territoriale di Casalpusterlengo

Taglio del nastro a Sant’Angelo Lodigiano per la prima delle cinque case della Casa di Comunità del territorio e il primo dei due Ospedali di Comunità previsti. Sono inoltre in via di realizzazione altre quattro Case (a Zelo Buon Persico, Lodi, Codogno e Casalpusterlengo) e un altro Ospedale di Comunità nel presidio territoriale di Casalpusterlengo.
 
La Casa e l’Ospedale di Comunità di Sant’Angelo Lodigiano, sono collocati all’interno del presidio ‘Delmati’, ma restano strutture territoriali del tutto autonome ed indipendenti rispetto al presidio che le ospita, dove l’integrazione tra cure primarie e assistenza specialistica ambulatoriale e il ruolo intermedio tra il domicilio e il ricovero ospedaliero trovano la loro realizzazione.
All’interno si trova anche il Centro Servizi/Centrale Operativa Territoriale (Cot), quest’ultima frutto della riconversione ed ulteriore sviluppo della Centrale di Sorveglianza che durante le prime fasi della pandemia ha monitorato a domicilio i pazienti Covid.

“Il ‘Delmati’ di Sant’Angelo Lodigiano – ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – è stato uno dei primi esempi concreti di attuazione del potenziamento della sanità lombarda. L’obiettivo è ridurre i tempi di attesa attraverso l’efficacia della presa in carico e la telesorveglianza e arginare il fenomeno di accesso improprio al Pronto Soccorso. In questa sede era già attivo un centro servizi cronicità ed era un fiore all’occhiello per l’assistenza domiciliare e il monitoraggio clinico. Con la recente riforma, si riconosce e potenzia un servizio fondamentale per la cittadinanza”.
L’azione tempestiva di Regione Lombardia, ha aggiunto il presidente “ha permesso di avviare questi presidi sanitari già a poche settimane dall’approvazione della legge di riforma del sistema sanitario, in attesa anche dei finanziamenti del Pnrr. Il ‘Delmati’ ha già testimoniato, nel passato, tutte le capacità di cui è portatore, grazie a medici, dirigenti, amministratori e operatori sanitari”.

“La prima delle 5 Case di Comunità che saranno inaugurate in questa zona - ha detto la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti – è una Casa che offre servizi di prossimità, inclusi quelli di assistenza domiciliare, offre una concreta integrazione tra i medici specialisti e i medici di medicina generale e un’integrazione con i servizi socio assistenziali. È un esempio di come la sanità territoriale integra le diverse dimensioni di cura della persona. La Casa di Comunità inaugurata oggi – ha proseguito – rappresenta un raccordo con l’ospedale e garantisce la presa in carico con continuità assistenziale. Una Casa hub aperta 7 giorni su 7, con il medico specialista presente dalle 8 del mattino alle 20, e quello di guardia dalle 20 sino alle 8 del mattino. La Casa di Sant’Angelo Lodigiano – ha concluso - è il primo punto di riferimento per il cittadino che troverà una serie di servizi, dal centro unico di prenotazione alle prime visite di diagnostica ed esami di laboratori. Una presa in carico complessiva".
 
È quindi proprio Sant’Angelo Lodigiano, sottolinea una nota della Regione, il luogo dove si andranno a comporre i tre tasselli fondamentali previsti dalla Riforma regionale per l’ulteriore sviluppo della sanità di prossimità e l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociosanitaria. La sinergia tra Casa di Comunità, Ospedale di Comunità e COT permetterà una presa in carico tempestiva e a 360° dei cittadini, rispondendo ai bisogni di salute dei pazienti soprattutto cronici e fragili del territorio. Sarà infatti conseguentemente ridotta la pressione sulle strutture di emergenza/urgenza e gli accessi inappropriati al Pronto Soccorso.
 
La Casa di comunità costituirà il punto di accesso per i cittadini a servizi e prestazioni sviluppati anche grazie alla sinergia con gli enti locali e i servizi sociali. Obiettivo soddisfare in particolar modo i bisogni di salute dei pazienti cronici, fragili e disabili del territorio per garantire un accesso unitario e integrato all’assistenza sanitaria e socio sanitaria. La Casa sarà dislocata su tre livelli (piano terra, livello ‘zero’ e primo piano) per un totale di 2.123 mq. La Casa di Comunità è aperta 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Nell’ambito della Casa di Comunità è assicurata l’assistenza medica. È prevista la presenza di uno specialista, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, nonché del medico di continuità assistenziale (dalle 20 alle 8) quest’ultimo nei giorni festivi e il sabato e la domenica.
All’interno della Casa saranno presenti le seguenti attività:
- PUA (punto unico di accesso) con funzione informativa e orientativa per l’utenza
- CUP (centro unico di prenotazione)
- Spazi per la continuità assistenziale, con ambulatori per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta (attualmente sono stati previsti 2 studi che potrebbero evolvere, anche sulla base delle effettive necessità a 4) adiacenti a quelli dedicati ai medici specialisti per agevolare l’interscambio e la collaborazione
- Punto prelievi ematici dal lunedì al venerdì, dalle ore 7:00 alle ore 10:30
- Programmi di screening (mammografia, PAP test, ricerca sangue occulto nelle feci)
- Poliambulatori specialistici per patologie a elevata prevalenza (medicina interna/geriatria, cardiologia, pneumologia, diabetologia, neurologia, fisiatria, oculistica, odontoiatria).
È stata prevista l’individuazione, per ciascuna specialità, di specifici percorsi fast track, concernenti la possibilità di usufruire entro 24 ore - tramite attivazione della COT - delle consulenze specialistiche che si dovessero rendere necessarie, tra una visita programmata e l’altra dei pazienti cronici/fragili già in carico, qualora il paziente manifestasse criticità cliniche tali da necessitare una rapida rivalutazione. Tali percorsi potranno peraltro contribuire ad evitare accessi impropri al Pronto Soccorso.
 
Previsti inoltre:
- Servizi diagnostici di base (radiografie, ecografie, test funzionali respiratori, ECG, ecocardio e holter, spirometria, ossimetria, retinografia).
- Spazi per assistenti sociali dell’ambito distrettuale per la discussione di casi complessi dal punto di vista socio assistenziale e per le associazioni di volontariato
- Consultorio (percorso nascita, sostegno pre e post partum, contraccezione)
- Servizio di assistenza domiciliare di livello base Valutazione multidimensionale, ADI, Protesica, Disabilità, Scelta e Revoca
- Sala riunioni e spazi per la partecipazione (comunità, Enti locali e associazioni di volontariato).
 
 
L’Ospedale di comunità è destinato a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media - bassa intensità clinica per degenze di breve durata. Situato al quarto piano del presidio territoriale, è dislocato su una superficie di 660 mq ed è composto da 20 posti letto distribuiti in 9 camere di degenza. La gestione sarà prevalentemente infermieristica, con assistenza medica assicurata 7 giorni su 7, per ricoveri della durata massima di circa 20/30 giorni. Le figure professionali impiegate sono: 1 coordinatore infermieristico, 9 infermieri, 6 O.S.S., 1 fisioterapista, 1 medico.
 
 
La Centrale operativa territoriale costituirà il perno attorno al quale graviterà l’intero sistema di gestione e monitoraggio anche della presa in cura del paziente fragile e cronico. Assolverà alla funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza - urgenza, nonché di gestire/monitorare i pazienti fragili/ cronici del Distretto/Territorio di competenza dell’Asst di Lodi. Tra gli strumenti innovativi attivati dalla Centrale Operativa Territoriale, di particolare rilevanza il servizio di Telemedicina per le visite di follow-up di pazienti cronici e fragili in assistenza domiciliare.
 

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