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Venerdì 04 MARZO 2022
Giornata mondiale Hpv. Nel 2020 il cancro alla cervice ha ucciso 342.000 donne nel mondo

Il cancro al collo dell’utero è la più comune ma non l’unica neoplasia provocata dal virus Hiv, a cui si aggiungono le manifestazioni benigne delle infezioni. In Italia, ogni anno, si registrano quasi 6.500 tumori riconducibili all’Hpv. Esistono efficaci strategie di prevenzione per le malattie Hpv correlate, ma la pandemia ha ridotto sia il numero di screening che le coperture vaccinali. La Giornata mondiale Hpv è l’occasione per rinnovare l’impegno alla lotta e alla vaccinazione.

Secondo i dati dell’Oms, il cancro cervicale è il quarto tumore più comune tra le donne a livello globale, con una stima di 604.000 nuovi casi e 342.000 decessi nel 2020. L’infezione da Human Papilloma Virus (HPV) rappresenta il fattore di rischio più importante associato al tumore della cervice uterina. Il cancro al collo dell’utero è la più comune ma non l’unica neoplasia provocata dal virus Hiv, a cui si aggiungono le manifestazioni benigne delle infezioni. Malattie Hpv correlate che colpiscono le donne, ma anche gli uomini. Esistono efficaci strategie di prevenzione per le malattie Hpv correlate, a cominciare dal vaccino, disponibile sia per le donne che per gli uomini. Un’arma che la Giornata mondiale Hpv, che si celebra oggi, vuole ricordare e contribuire a diffondere.

Si stima che ogni anno, in Italia, si registrino circa 6.500 casi di tumore riconducibili proprio all’HPV: 2.500 circa alla cervice uterina, 2.000 all’orofaringe, 1.000 alla vulva, 500 al pene, 300 all’ano e 200 alla vagina.

L’appello alla prevenzione e alla vaccinazione contro l’Hpv diventa peraltro ancora più importante oggi, alla luce della riduzione delle coperture causata anche dalla sospensione dei servizi nel corso degli ultimi due anni dedicati alla lotta al Covid. Già prima della pandemia, in Italia, la copertura della vaccinazione contro l’HPV negli adolescenti si attestava ben al di sotto della soglia ottimale del 95% prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale ma la pandemia ha provocato un ulteriore calo nella vaccinazione degli adolescenti.

Secondo gli ultimi dati sui dati delle coperture vaccinali nel 2020, diffusi dal ministero della Salute ad ottobre 2021, si assiste a un calo sia per le femmine che per i maschi rispetto al 2019. La copertura per ciclo completo per le ragazze quindicenni (utilizzata dall’OMS come riferimento nelle sue statistiche) è del 63,84% anche questa in diminuzione rispetto all’anno precedente (70,35%). La copertura vaccinale media per HPV nelle ragazze è al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (95% nel dodicesimo anno di vita). Anche a livello regionale, nessuna Regione/PP.AA. raggiunge il 95% in nessuna delle coorti prese in esame.

Per i ragazzi la copertura vaccinale media per HPV è lontana dagli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019, (95% nel 2019) e anche in questo caso risulta in diminuzione rispetto all’anno precedente per quanto riguarda il ciclo completo per la coorte degli undicenni. Si osserva invece un miglioramento per le coperture riferite al ciclo completo dei dodicenni al momento della rilevazione.

Un appello, quello alla prevenzione, arrivato anche negli scorsi giorni dall’Oms: “Attualmente - ha ricordato l'Oms -  ci sono 4 vaccini che sono stati prequalificati dall'OMS, tutti protettivi contro i tipi di HPV 16 e 18, che sono noti per causare almeno il 70% dei tumori cervicali. Il vaccino 9-valente protegge da 5 tipi di HPV oncogeni aggiuntivi, che causano un ulteriore 20% dei tumori cervicali. Due dei vaccini proteggono anche contro i tipi di HPV 6 e 11, che causano le verruche anogenitali”.

I vaccini HPV funzionano meglio se somministrati prima dell'esposizione all'HPV. Per questo se ne raccomanda la somministrazione alle ragazze di età compresa tra 9 e 14 anni, quando la maggior parte non ha iniziato l'attività sessuale. Allo stesso modo è importante vaccinare i ragazzi.

Accanto alla vaccinazione, fondamentale resta il ruolo della prevenzione secondaria, attraverso screening, esami e visite.

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