quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 04 MARZO 2022
Precari assunti in pandemia. Cisl-Fp a Sassari chiama alla mobilitazione: “Esausti dopo due anni di super lavoro”

“Vista l’inadeguatezza del Ssr, messa ulteriormente in luce dalla pandemia, Cisl Fp Sassari considera inevitabile elevare il grado di protesta ricorrendo alla mobilitazione di tutti i lavoratori coinvolti. Nessun provvedimento a meno di un mese dalla scadenza contrattuale di centinaia di lavoratori interinali del Nord Ovest Sardegna”. Il 31 marzo scadono 500 contratti a tempo e interinali, lavoratori assunti per l’emergenza.

Esausti dopo due anni di super lavoro a causa della pandemia, stremati dalla cronica disorganizzazione del sistema regionale, delusi per il mancato riconoscimento delle loro professionalità, i lavoratori della sanità sono pronti a scendere in piazza per manifestare tutto il malcontento della categoria.

A mobilitarli verso una forma di protesta non più silente, è il coordinamento delle professioni sanitarie Cisl Fp Sassari, che denuncia carenze del sistema sanitario e chiama i lavoratori alla rivolta: “Vista l’inadeguatezza del sistema sanitario regionale, messa ulteriormente in luce dalla pandemia, il Coordinamento delle professioni sanitarie Cisl Fp Sassari considera inevitabile elevare il grado di protesta ricorrendo alla mobilitazione di tutti i lavoratori coinvolti”, annunciano i responsabili del Coordinamento, Gianmario Sardu e Davide Ruzzu.

I problemi irrisolti compongono un lungo elenco, con in testa la carenza degli organici. “A meno di un mese dalla scadenza contrattuale di centinaia di lavoratori interinali del Nord Ovest Sardegna, la politica regionale non ha adottato alcun provvedimento per scongiurare la perdita di posti di lavoro”.

Il 31 marzo sarà l’ultimo giorno di contratto per circa 500 lavoratori a tempo e interinali assunti in funzione dell’emergenza Covid: “Insieme con la segreteria territoriale Cisl Fp Sassari, riteniamo che sia giunto il momento di agire con fermezza e sollecitudine per portare il dissenso dei lavoratori e dei cittadini davanti alle sedi istituzionali”, conclude il Coordinamento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA