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Mercoledì 09 MARZO 2022
Gli infermieri stanno vincendo...ammettiamolo



Gentile Direttore,
il risentimento della Presidente FNO TSRM PSTRP è condivisibile e certamente Federsanità ha “steccato” ignorando per i suoi “Stati Generali della Comunicazione per la Salute” le 19 professioni sanitarie che ormai, similmente all’appellativo “non medici” sarebbero purtroppo identificabili come i “non infermieri”.
 
Lo spiacevole episodio (che spero non si riduca ad una delusione di mero protagonismo) dovrebbe però farci andare oltre la giusta contestazione e fornire un motivo di riflessione e costruttiva autocritica sulle politiche fin’ora agite dalla FNO TSRM PSTRP sin dalla sua costituzione; politiche senza ombra di dubbio anche ereditate dalla precedente FNCTSRM.
 
E cominciamo subito col dire che se è pure lapalissiano che «due professioni sanitarie, seppur importanti, non sono certo sufficienti a reggere il sistema salute», non è certo facendo l’elenco particolareggiato delle altre che si risolvono annosi problemi, a partire proprio dall’urgenza di dover sostituire con qualcos’altro l’abusato binomio “medici ed infermieri” ed eventualmente anche l’appellativo “non medici”, giustamente visto dal dott. Saverio Proia come un paradigma di negazione, come un prefisso “subalterno e residuale”.
 
Allora, risultano delle schiaccianti motivazioni a che agli Stati Generali della Comunicazione per la Salute Barbara Mangiacavalli, Presidente dell’Ordine degli Infermieri sia stata invitata unitamente a Roberto Speranza, Ministro della Salute; a Carlo Bartoli, Presidente Ordine dei Giornalisti; a Nino Cartabellotta, Presidente Fondazione GIMBE ed a Filippo Anelli, Presidente FNOMCEO.
 
Bisogna ammetterlo: gli infermieri stanno vincendo – forse giustamente – proprio per le loro politiche di pragmatismo; l’unico loro errore è quello di correre da soli.
 
Pertanto, prima ancora di lamentare le modalità di chi «la sanità la governa», bisognerebbe riflettere attentamente ed a lungo su come si stia governando la FNO TSRM PSTRP, ove – a solo titolo di esempio – la diaspora dei fisioterapisti deve essere assunta come un fallimento e dove lanciare messaggi del tipo «Stare insieme è impegnativo, a volte è difficile» non sia certo entusiasmante.
 
A questo punto, al di là dei vari giochi di potere sussistenti e delle limitazioni normative vigenti (che forse sono i veri motivi di un successo mancato), bisognerebbe suggerire alla dott.ssa Teresa Calandra ed al suo Direttivo (ma anche ai fisioterapisti) una diversa strategia; parafrasando Gaio Giulio Cesare … : «Si non potes inimicum tuum vincere, habeas eum amicum.»: Se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico (o almeno imitalo).
 
Dott. Calogero Spada
TSRM – Dottore Magistrale
Gallarate

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