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Lunedì 28 MARZO 2022
Diagnosi genetica preimpianto: nasce Nido, un network per diffondere conoscenza e buone pratiche

Obiettivo è quello di promuovere la conoscenza della diagnosi genetica pre-impianto (PGT) nella popolazione italiana, divulgare in maniera capillare le informazioni riguardanti i Centri PMA italiani che eseguono PGT, al fine divelocizzare la ricerca della struttura più adatta alle esigenze del paziente

Promuovere la conoscenza della diagnosi genetica pre-impianto (PGT) nella popolazione italiana, divulgare in maniera capillare le informazioni riguardanti i Centri PMA italiani che eseguono PGT, al fine divelocizzare la ricerca della struttura più adatta alle esigenze del paziente. Ma anche diffondere i dati relativi alla PGT in Italia, dopo averli certificati, mediante la collaborazione con il Registro PMA dell'ISS e la raccolta dati dei cicli PMA-PGT, costituendo un Osservatorio Permanente della PGT in Italia. Sono i più importanti obiettivi della nuova associazione ETS medico-scientifica N.I.D.O. (Network italiano diagnosi preimpianto), fondata da un gruppo di professionisti (medici e biologi) esperti in medicina della riproduzione e diagnosi genetica preimpianto, e presieduta da Daniela Zuccarello, medico genetista presso l'Azienda Ospedale Università di Padova. 
 
La PGT è la forma più precoce di diagnosi prenatale perchè consente di conoscere la costituzione genetica degli embrioni PRIMA del loro trasferimento in utero, evitando di ricorrere all'aborto volontario. 
 
Secondo la legge 40/2004 che in Italia regola la procreazione medicalmente assistita, le coppie che si sottopongono ad un ciclo di fecondazione in vitro possono richiedere di essere informate sullo stato di salute degli embrioni prodotti (articolo 14, punto 5, legge 40/2004). 
La diagnosi preimpianto consiste nell'analisi genetica di cellule dell'embrione prodotto in un laboratorio PMA, prima che l’embrione stesso venga trasferito nell'utero della donna. 
Quali sono le applicazioni della PGT: 
· Coppie portatrici di una malattia genetica ad alto rischio di trasmissibilità al bambino. 
· Coppie portatrici di anomalie di numero o struttura dei cromosomi. 
· Coppie in cui la donna ha oltre 35 anni, e dunque ad alto rischio di un avere un elevato numero di embrioni con aneuploidie cromosomiche. 
· Ripetuti fallimenti di impianto (coppie che hanno avuto un fallimento in 3 o più cicli di trattamento FIVET/ICSI) 
· Abortività ricorrente non dovuta ad altri fattori meccanici o patologici. 
 
"Scopo del N.I.D.O. - afferma Zuccarello - sarà anche promuovere a livello legislativo l’inserimento della PGT nei L.E.A. nazionali e/o regionali per un equo accesso a questa tecnica su tutto il territorio nazionale, così come promuovere la definizione degli indicatori di processo e una certificazione di qualità specifica per la PGT: potrà far parte della società scientifica qualsiasi Centro PMA che esegue PGT in Italia e acconsente a inviare i dati relativi ai cicli di PGT eseguiti ed a sottoporsi al controllo di qualità eseguito da un ente terzo. Vogliamo promuovere una raccolta dati annuale certificata dei cicli di PGT eseguiti in Italia, al fine di rendere questi dati fruibili al grande pubblico tramite il sito web dell'associazione. In questo modo le coppie che necessitano di eseguire un ciclo di PMA + PGT potranno facilmente trovare il Centro più adatto alle loro esigenze, sia per tecnica utilizzata che per comodità logistica".

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