quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 01 APRILE 2022
Covid. La situazione in Europa: nuovi casi ancora in crescita ma meno della settimana scorsa. In Italia incidenza più bassa ma un maggior numero di decessi

Il nuovo rapporto settimanale dell’Ecdc registra un incremento medio dei nuovi casi del 4,6% con punte del 14% per gli over 65. La settimana scorsa l’incremento era stato rispettivamente del 9,6% e del 23%. Il tasso di notifica a 14 giorni è di 1.932 casi per 100000 abitanti (1.857 la settimana precedente) mentre in Italia è stato di 1.662,5. Mortalità in calo con un tasso per milione di abitati di 28,3 decessi a fronte dei 32,1 italiani.

Alla fine della 12ª settimana terminata domenica 27 marzo, la situazione epidemiologica nell'UE/SEE fotografata dal report dell'Ecdc è stata caratterizzata da un aumento continuo ma rallentato dei tassi di casi (del 4,6%, rispetto alla settimana precedente).
 
Un aumento maggiore pari al 14% (23% settimana recedente) ha continuato a essere osservato tra le persone di età pari o superiore a 65 anni.
 
Nella settimana in osservazione, il livello di occupazione o ricovero in terapia intensiva ha continuato a rimanere molto più basso di quanto osservato in precedenza, senza che nessun paese abbia riportato livelli superiori al 50% del loro massimo di pandemia.
 
Sono stati segnalati aumenti in quattro paesi (Austria, Irlanda, Lussemburgo e Slovenia). Inoltre, il tasso di mortalità UE/SEE ha continuato a diminuire (dell'11%, rispetto alla settimana 11 precedente).
 
Il tasso complessivo di notifica dei casi a 14 giorni di COVID-19 per l'UE/SEE è stato di 1.932 casi per 100.000 abitanti (1.857 la settimana precedente) in aumento da tre da tre settimane. In Italia, nello stesso periodo, l’incidenza è stata invece di 1.662,5 casi per 100mila.
Il tasso di mortalità COVID-19 a 14 giorni è stato di 28,3 decessi per milione di abitanti, rispetto ai 32,2 decessi della settimana precedente ed è in diminuzione da cinque settimane. In Italia il tasso di mortalità è stato invece più alto e pari a 32,1 decessi per milione di abitanti.
 
La valutazione dell'ECDC della situazione epidemiologica di ciascun paese, che si basa su un punteggio composito per il valore assoluto e la tendenza di cinque indicatori epidemiologici COVID-19 settimanali (tassi di notifica dei casi degli ultimi 14 giorni; tassi di test e positività del test; tassi di notifica dei casi nelle persone di età pari o superiore a 65 anni; tassi di ospedalizzazione e ricovero in terapia intensiva; mortalità), rileva:
- 4 paesi (Francia, Grecia, Irlanda e Malta) sono classificati come “estremamente preoccupanti”;
 
- 18 paesi (Austria, Croazia, Cipro, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia) come “molto preoccupanti”;
 
- 6 paesi (Belgio, Bulgaria, Islanda, Paesi Bassi, Romania e Spagna) con moderata preoccupazione, un paese (Polonia) come “poco preoccupanti”;
 
- 1 paese (Svezia) come “molto poco preoccupante”.
 
Rispetto alla settimana precedente, due paesi (Francia e Ungheria) sono passati a una categoria superiore, otto paesi (Belgio, Cipro, Islanda, Liechtenstein, Lituania, Paesi Bassi, Polonia e Svezia) sono passati a una categoria inferiore e 20 paesi sono rimasti nella stessa categoria.
 
Le previsioni di casi, ricoveri ospedalieri e decessi indicano tendenze decrescenti nei casi, tendenze stabili nei ricoveri ospedalieri e tendenze stabili nei decessi per l'UE/SEE da qui a due settimane.

© RIPRODUZIONE RISERVATA