quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 27 APRILE 2022
Farmacisti. Enpaf: “In bilancio 2021 utile di 183 milioni e patrimonio netto a 3 miliardi”

La riserva legale - che per legge deve assicurare il pagamento delle pensioni per almeno 5 anni in assenza di contributi – si attesta a 19,15 annualità, garantendo una sostenibilità ben superiore ai limiti richiesti dalla normativa. Il presidente, Emilio Croce: "Si conferma, sia pure in un contesto nuovamente difficile che presenta evidenti criticità per l’intero sistema economico, l’equilibrio del saldo previdenziale, pari a 110,5 milioni di euro".

La Fondazione Enpaf, Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza Farmacisti, chiude il 2021 con un utile di 183,6 milioni di euro, mentre il patrimonio raggiunge quasi i tre miliardi di euro. La riserva legale - che per legge deve assicurare il pagamento delle pensioni per almeno 5 anni in assenza di contributi – si attesta a 19,15 annualità, garantendo una sostenibilità ben superiore ai limiti richiesti dalla normativa.

“I dati del bilancio, approvato dal Consiglio Nazionale – commenta Emilio Croce, Presidente dell’Enpaf – confermano, sia pure in un contesto nuovamente difficile che presenta evidenti criticità per l’intero sistema economico, l’equilibrio del saldo previdenziale, pari a 110,5 milioni di euro; dopo la pandemia c’è il serio rischio che il 2022 possa annullare la fase di ripartenza del Paese e, con essa, i miglioramenti dei trend di crescita che abbiamo avuto nel corso del 2021 e che sono evidenti nel nostro bilancio di esercizio, anche in forza della redditività ottenuta dal patrimonio.  

Il bilancio mostra che i ricavi per contributi si attestano a 265,9 milioni di euro, mentre la spesa per pensioni è pari a 155,4 milioni di euro.

“In un contesto di profonde trasformazioni economiche e sociali, in cui la professione ha dimostrato la capacità di ampliare la propria azione nell’interesse della comunità - conclude Croce - anche il nostro Ente di previdenza e assistenza sarà pronto ad affrontare le nuove sfide, nell’interesse della categoria, che non potranno prescindere da una valutazione più inclusiva dei bisogni da soddisfare.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA