quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 29 APRILE 2022
Nuovo Dm 70. “Pazienti dermatologici senza assistenza se il testo non cambia”. L’allarme della SIDeMaST

Incremento dei ricoveri terapeutici in DH e in DS. Ampliamento dei Drg dermatologici il cui numero è molto ridotto, non considera elevati livelli di gravità delle patologie e non differenzia i livelli di intensità di cura. E poi ancora, fondi per le nuove tecnologie, implementazione, standardizzazione della telemedicina. Inserimento della figura del dermatologo nella rete Emergenza-Urgenza. Queste le proposte avanzate dai dermatologi SIDeMaST dopo un incontro al ministero della Salute

Restituire alla dermatologia il ruolo centrale che le compete nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria, diagnosi, trattamento e gestione delle patologie oncologiche cutanee e in quello della tante patologie dermatologiche che impattano pesantemente sulla vita delle persone.

Quindi, no a “cure dimagranti” dei posti letto in regime ordinario che vanno garantiti anche presso altre specialità (medicina interna, geriatria ecc.). Incremento invece del numero dei ricoveri terapeutici in Day Hospital e in Day Surgery. Ampliamento dei Drg dermatologici il cui numero è troppo ridotto (sono appena quattro), non considera gli elevati livelli di gravità delle patologie dermatologiche e non differenzia i livelli di intensità di cura. E poi ancora, investimenti per le nuove tecnologie, implementazione e standardizzazione della telemedicina per garantire continuità assistenziale. Inserimento della figura del dermatologo nella rete Emergenza-Urgenza per garantire un triage appropriato.

Non concedono sconti i dermatologi della SIDeMaST che, rappresentati da Pasquale Frascione Responsabile dell’Unità clinica di Dermatologia Oncologica dell’Istituto San Gallicano Irccs  e Gabriella Fabbrocini, Direttore della Uoc di Dermatologia Clinica dell’Università Federico II di Napoli, hanno presentato al ministero della Salute osservazioni e proposte sul nuovo Dm 70, in via di definizione. Il documento (interviene sul decreto che dal 2015 regolamenta gli standard ospedalieri) per i dermatologi va corretto per non penalizzare l’assistenza ai pazienti.

Dermatologo figura centrale. Il dermatologo, sottolinea la SIDeMaST, è infatti a tutt’oggi una figura centrale sia nel corretto inquadramento diagnostico e terapeutico di numerose patologie che investono i pazienti di altre specialità tra cui quelle della sfera geriatrica, internistica, ginecologica e infettivologica (ulcere cutanee, pemfigoide bolloso, malattie autoimmunitarie cutanee, malattie rare e ITS che complicano i quadri di stretta pertinenza ginecologica ostetrica), sia nel trattamento delle patologie oncologiche cutanee.

Incremento ricoveri Day-Hospital terapeutici e Day-Surgery. Per questo, la dermatologia va equiparata alle altre discipline che non possono far fronte alla riduzione dei posti letto di ricovero ordinario che vanno invece sempre garantiti anche presso altri reparti (ad es, medicina interna, geriatria ecc.). Non solo, deve vedere incrementati i ricoveri dei Day-Hospital terapeutici e Day-Surgery in attesa di una implementazione di DRG ad hoc che rispondano efficacemente alle esigenze assistenziali delle patologie dermatologiche.

Revisione e ampliamento dei Drg dermatologici. In sostanza per SIDeMaST, i DRG per vanno ampliati e rivisti: sono troppo pochi (solo quattro) e penalizzano la dermatologia in quanto non tengono conto degli elevati livelli di gravità di molti casi in diverse patologie dermatologiche, oltre a non permettere di differenziare i differenti livelli di intensità di cura necessari all’interno anche di singole malattie.

Investimento per nuove tecnologie. Vanno poi assicurate tecnologie e strumentazioni necessarie alle infusioni terapeutiche per melanoma, carcinoma spinocellulare, carcinoma basocellulare, sarcoma di Kaposi, malattie rare, ulcere cutanee. Questo consentirebbe tra l’altro di alleggerire e snellire il carico di lavoro dell’oncologia medica. ecc nell’ambito della Rete Oncologica Regionale.  “Nei team multidisciplinari per queste patologie – ricorda la SIDeMaST – la figure del dermatologo è una figura centrale di coordinamento. Infatti molte malattie, come quelle bollose (pemfigo, pemfigoide, tossidermie) hanno ancora oggi una prognosi quod vitam e necessitano indifferibilmente di competenza dermatologica”.

Telemedicina a regime. Per dare gambe alla dermatologia, nel nuovo Dm 70 vanno inseriti tra i punti-obiettivi l’implementazione, la standardizzazione e l’ufficializzazione dei sistemi di telemedicina per garantire ai pazienti fragili la continuità assistenziale.

Dermatologi nella rete emergenza urgenza. Infine, suggeriscono i dermatologi, nei nuovi assetti bisogna considerare l’inserimento dei dermatologi nella rete di Emergenza-Urgenza: “Sono fondamentali nella gestione di alcune emergenze e non sono quasi mai presenti in PS – conclude la SIDeMaST – questo invece consentirebbe di poter effettuare un giusto triage riducendo il carico di lavoro assistenziale delle strutture di riferimento”.

Di seguito la nota integrale della SiDeMAST

INTRODUZIONE – RAZIONALE
La dermatologia si occupa di malattie che hanno un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti e sulle loro famiglie, in maniera confrontabile o superiore a quella di malattie complesse quali, ad esempio, il diabete. Spesso, queste patologie dermatologiche multifattoriali comportano gravi problemi di gestione clinica per la loro complessità e cronicità.La pandemia mondiale che stiamo tuttora attraversando, la gestione degli scenari post pandemici che si prospettano per il mondo sanitario e l’organizzazione strutturale e organizzativa per affrontare una nuova eventuale pandemia rappresentano senz’altro la priorità. Si sottolinea tuttavia la necessità di non trascurare e/o mettere in secondo piano l’ordinario e le necessità dei pazienti di essere accolti e curati quotidianamente in maniera puntuale e precisa presso le strutture sanitarie a livello nazionale e, al tempo stesso, la necessità di un avanzamento tecnologico diagnostico-terapeutico per garantire un avanzamento e un miglioramento di tutte le tecniche ad oggi a disposizione al fine di garantire una PREVENZIONE su ampi numeri, una DIAGNOSI quanto più precoce possibile e una TERAPIA efficace e accessibile nell’ambito di tutte le discipline mediche.

NEOPLASIE CUTANEE
La dermatologia ha un ruolo centrale nella prevenzione primaria e secondaria, nella diagnosi, e nel trattamento delle patologie oncologiche cutanee. Il ruolo del dermatologo è pertanto un ruolo centrale nella gestione di queste patologie che impattano in maniera importante sui costi della spesa sanitaria. È dunque importante rimarcare l’importanza dello screening, e quindi della diagnosi precoce di tali patologie al fine di ottenere migliori outcomes clinici e di conseguenza ridurre i costi associati alla gestione di tali patologie. Con l’avanzamento della ricerca e lo sviluppo di nuove terapie farmacologiche mirate contro specifici target coinvolti nello sviluppo e progressione delle patologie oncologiche cutanee (melanoma e non melanoma skin cancer), si sono create nuove possibilità di trattamento molto efficaci. In questo nuovo scenario terapeutico disponibile per pazienti affetti da tumori cutanei di stadio avanzato, la gestione si modifica radicalmente, divenendo una gestione a lungo termine che richiede un conseguente adeguamento in termini di regime assistenziale dedicato ai pazienti (day hospital prolungati nel tempo e non più ricoveri in regime ordinario).

TELEDERMATOLOGIA
Lo sviluppo tecnologico e digitale degli ultimi anni ha influito notevolmente sul modo in cui la sanità è organizzata e strutturata, incidendo in particolare su alcune branche della medicina in cui la valutazione delle immagini cliniche è il cardine delle stesse. Nell’ambito delle discipline mediche, il supporto tecnologico ha l’obiettivo di facilitare la gestione dei pazienti. Questo è un target particolarmente importante unitamente a quello di garantire adeguata formazione ai relativi operatori ed un aggiornamento costanti. Pertanto, le priorità d’azione indicate dall’OMS sono l’approccio complessivo, l’azione multisettoriale e il riorientamento dei servizi sanitari. Tali sfide potranno essere affrontate attraverso una sinergia tra gli strumenti della sanità e i tool tipici dell’ICT (Information and Communication Technologies), per dare vita, nell’ambito della sanità, agli indirizzi in materia di Sanità Digitale o Sanità 2.0, applicate all'assistenza, alla ricerca avanzata, alla formazione ed aggiornamento multilivello. Con l’avvento dell’emergenza sanitaria, si è verificata una difficoltà di gestione dei pazienti che è stata fronteggiata rapidamente da parte della Dermatologia Clinica attraverso lo sviluppo e l’applicazione della teledermatologia. L’avvento della tecnologia e della telemedicina ha di fatto influito sulla sanità non solo in termini di approccio diagnostico-terapeutico al paziente e alla patologia, ma anche alla gestione dei dati sanitari.

Per quanto concerne nel dettaglio la dermatologia moderna, da sempre proiettata verso orizzonti e criteri di sviluppo della sua capacità di didattica, di ricerca e di assistenza ultraspecialistica e di alto livello, si deve tener presente che essa è anche proiettata nei nuovi scenari sociali e culturali del contesto in cui opera finalizzato anche alla formazione delle nuove generazioni di medici, di infermieri, di specialisti, nonché di tecnici specificamente dedicati e di ricercatori delle discipline dermatologiche di base. La nuova dermatologia, infatti, dovrà essere multiculturale e multietnica sapendo garantire assistenza di secondo e terzo livello ad un bacino di utenza molto ampio, continuando ad assicurare qualsiasi livello di assistenza con i moderni mezzi digitali in teleconsulto con una rete di specialisti collegati in tempo reale secondo il modello hub&spoke e su un territorio molto ampio, garantendo agli stessi un aggiornamento continuo e di alto profilo.

IN SINTESI

  1. PREVENZIONE E CONTINUITÀ ASSISTENZIALE
  2. Implementazione sistemi di telemedicina
  3. DIAGNOSI PRECOCE
  4. Implementazione fondi per nuove tecnologie
  5. TERAPIE INNOVATIVE
  6. Incremento numero di ricoveri terapeutici in regime di day-hospital
COMMENTI al DM
Per alcune specialità, tra le quali la dermatologia, i posti letto presso strutture residenziali non sono in alcun modo equiparabili a quelli presso le strutture ospedaliere, soprattutto considerando la stringente necessità di posti letto in regime ordinario e di day hospital (anche modulari) nelle more dell’attivazione dei PAC con uniformità sul territorio nazionale per attuare terapie salvavita per il trattamento di tumori cutanei come il melanoma e il carcinoma spinocellulare avanzato. Si propone di differenziare questa equivalenza in base alle specifiche branche della medicina.

La dermatologia dovrebbe essere equiparata alle altre discipline che non possono far fronte alla riduzione dei posti letto di ricovero ordinario presso la propria struttura e poter al tempo stesso usufruire di un aumentato numeri di day-hospital terapeutici e day-surgery in attesa di implementazione dei DRG per la dermatologia che configurino le esigenze assistenziali di alcune patologie in quanto il dermatologo risulta a tutt’oggi ancora una figura centrale per il corretto inquadramento diagnostico e terapeutico di numerose patologie che investono i pazienti di molte altre specialità tra cui quelle della sfera geriatrica, internistica, ginecologica e infettivologica (ulcere cutanee, pemfigoide bolloso, malattie autoimmunitarie cutanee, malattie rare e ITS che complicano i quadri di stretta pertinenza ginecologica ostetrica).

In merito ai DRG, esiste un numero molto ridotto di codici in ambito dermatologico, e ciò è particolarmente penalizzante e non tiene conto degli elevati livelli di gravità di molti casi in diverse patologie dermatologiche; inoltre, non consente di differenziare i molto diversi livelli di intensità di cura che sono necessari all’interno anche di singole malattie.

Si concorda sulla necessità di fornire alcune discipline, come la dermatologia, di posti letto in regime ordinario presso altre specialità (med. interna, geriatria ecc.) ma al contempo si sottolinea la necessità di aumentare il numero dei posti letto in regime di DAY Hospital assicurando le tecnologie e le strumentazioni necessarie alle infusioni terapeutiche per melanoma, carcinoma spinocellulare, carcinoma basocellulare, sarcoma di Kaposi, malattie rare, ulcere cutanee (alleggerendo e snellendo contestualmente il carico di lavoro ad altre discipline quali l’oncologia medica ecc nell’ambito della Rete Oncologica Regionale e del GOM di struttura) ricordando che nei team multidisciplinari per tali patologie la figure del dermatologo risulta figura centrale di coordinamento. Si ricorda infatti che molte di queste patologie, tra le quali ricordiamo le malattie bollose (pemfigo, pemfigoide, tossidermie) hanno ancora oggi una prognosi quod vitam e necessitano indifferibilmente di competenza dermatologica.

Si evidenzia la necessità di inserire tra i punti-obiettivi elencati l’implementazione, la standardizzazione e l’ufficializzazione dei sistemi di telemedicina per garantire ai pazienti fragili la continuità assistenziale, per far fronte a una nuova eventuale necessità di riduzione delle visite de visu e per stare al passo con la virtual medicine internazionale (da integrare col punto 6.4 forse troppo brevemente e sinteticamente trattato).

Considerare la possibilità di inserire nella rete Emergenza-Urgenza o nelle case di comunità (previste da Pnrr) la figura di specialisti fondamentali nella gestione di talune emergenze e quasi mai presenti in PS (dermatologo, oculista, otorino-laringoiatra ecc.) in maniera tale da effettuare un giusto triage che possa ridurre il carico di lavoro assistenziale di strutture di riferimento.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA