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Lunedì 02 MAGGIO 2022
Un altro 1 maggio senza contratto



Gentile Direttore,
la festa dei lavoratori che si celebra il 1 maggio, cade a due anni e molte ondate della pandemia da Covid-19 che per i medici e dirigenti sanitari hanno significato pesanti sacrifici in termini di vite umane, carico professionale ed emotivo.

Una festa in sordina per una categoria sfiancata e logorata che non riesce a sollevare la testa per i numeri ancora alti dei contagi e soprattutto per la mole di prestazioni accumulate durante questi anni e le infinite liste d’attesa, lavoro arretrato che dovrà essere smaltito con gli stessi organici già fortemente in sofferenza.

Quest’anno la ricorrenza coincide anche con la totale assenza di prospettive per il rinnovo del contratto di lavoro. Quello in vigore è stato firmato alla sua scadenza, nel 2018, e dopo 4 anni non c’è traccia del suo rinnovo che si preannuncia irto di ostacoli, tra economia di guerra e inflazione.

Le conseguenze di questo vuoto di regole e di riconoscimenti sono evidenti a tutti. Anche a causa del blocco del turnover, i turni di servizio per i singoli operatori sono in netto incremento negli ospedali, con weekend quasi tutti occupati da guardie e reperibilità, difficoltà perfino a godere delle ferie maturate, straordinari non retribuiti. Il lavoro non solo è diventato sempre più gravoso ma gli operatori sanitari sono costretti quotidianamente ad affrontare rischi crescenti legati ad aggressioni, sia verbali che fisiche, e denunce in sede legale. In particolare è da considerare che la presenza delle donne in sanità è in progressivo aumento e i turni disagevoli previsti dal lavoro in ospedale non consentono loro di dedicarsi alla famiglia come vorrebbero.

Oggi, i medici e dirigenti sanitari hanno bisogno di risposte non più procrastinabili per trovare la terapia a una diagnosi ormai fin troppo semplice.

L’Anaao Assomed chiede, pertanto, che si definiscano in tempi rapidi le procedure per avviare la trattativa per il rinnovo del contratto di migliaia di professionisti affinchè si possano definire condizioni di lavoro, organizzazione del lavoro e retribuzioni come giusto riconoscimento per il lavoro che svolgiamo.

Carlo Palermo
Segretario Nazionale Anaao Assomed

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